Caro bollette, il liceo Banfi di Vimercate chiude il sabato. Settimana corta anticrisi

Il liceo fa parte di un omnicomprensivo dove si stimano costi quadruplicati. Gli altri tre istituti fanno già la settimana corta, inevitabile allinearsi

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Trasporti da modificare e orari da aggiustare, il Banfi si allinea al resto dell’Omnicomprensivo e opta per la settimana corta.

Il liceo di Vimercate, 1.001 studenti, per la prima volta nella propria storia, da novembre, chiuderà i battenti il venerdì. "Una decisione sofferta frutto di una contingenza senza precedenti – spiega la preside Daniela Canavero –. Il Consiglio d’Istituto ha accolto la richiesta della Provincia, proprietaria del plesso, dopo un lungo confronto". A spingere in questa direzione il caro bollette che strozza anche le istituzioni e un ragionamento che non fa una piega: se una scuola resta aperta di sabato "vengono riscaldate anche le altre tre che hanno casa in in via Adda e che invece da due anni nel fine settimana sono chiuse: Vanoni, Einstein e Floriani. La caldaia è una per tutti, centralizzata". E si stima che i rincari per il plesso di Vimercate siano quadruplicati. Per la dirigente la parola chiave è "responsabilità".

"La scuola è parte della comunità e a tutti è richiesto uno sforzo per fare fronte alle conseguenze della guerra in Ucraina, credo che anche noi dobbiamo fare la nostra parte". Ora scatta la riorganizzazione, "una cosa è certa – dice Canavero – il 5 per 6 non è uguale al 6 per 5". I numeri si riferiscono "alla distribuzione della didattica, oggi allo Scientifico di 30 ore e al Classico di 31, "dove ci sarà un giorno con una settima ora". Particolarità che rientrano nello sforzo complessivo "nel quale gli studenti sono protagonisti".

L’altro ieri hanno convocato un’assemblea per discutere sul cambiamento, "e offrire spunti sul nuovo corso. Sono sicura che ci sottoporranno soluzioni interessanti".

Mentre si cerca il nuovo equilibrio, si apre il tavolo sui bus con la Provincia e l’Agenzia territoriale. "I pullman dovranno cambiare orari: non arriveranno più alle 13, ma alle 14 o alle 15", è l’altro aspetto saliente. Non si partirà immediatamente, ma probabilmente a fine mese, "dopo aver sistemato tutte le questioni legate da un effetto domino alla nostra scelta".

E non sarà una soluzione definitiva, "ad aprile faremo il punto, in vista del prossimo anno tenendo conto dello scenario internazionale e delle sue conseguenze sulla nostra vita. Le famiglie scelgono questa scuola per l’offerta formativa distribuita su sei giorni, soluzione caldeggiata anche dai docenti e questo è il nostro faro". La prima settimana senza sabato "sarà fissata riducendo al minimo i disagi per i ragazzi, anche se siamo al lavoro per evitare che ce ne siano".