Bilancio in rosso alla Sias: ora si attendono nuovi soci pronti a scendere in pista

All'Autodromo semestrale in perdita, non bastano le entrate del Gp

L'Autodromo di Monza

L'Autodromo di Monza

Monza, 5 ottobre 2015 - Finora è rimasto tutto chiuso nei cassetti della direzione dell’Autodromo. Ma questa settimana i vertici del circuito dovranno scoprire le carte in occasione del consiglio d’amministrazione della Sias (la società di Aci Milano che gestisce l’impianto) chiesto dal collegio dei sindaci.

Formalmente verrà presentata solo la semestrale della società, di fatto però saranno resi noti anche i dati del dopo Gran premio. E visto che la gara di Formula Uno rappresenta circa il 76% del fatturato complessivo di Sias, sarà una riunione sul bilancio 2015. Escluso l’ultimo appuntamento sportivo della stagione in grado, almeno sulla carta, di portare un guadagno all’Autodromo: lo scorso anno, infatti, il Monza Rally Show ha registrato un risultato positivo per 352.600 euro al netto dei costi diretti.

La semestrale è negativa. I primi sei mesi dell’anno certificano una perdita che difficilmente riuscirà a essere coperta dal Gran premio di F1 dal momento che pure l’evento più importante del calendario ha chiuso sotto le aspettative.

L’obiettivo doveva essere l’incasso (dalla biglietteria) di circa 11 milioni di euro raggiunto nel 2013 che, però, non è stato avvicinato. Il risultato è che alle perdite certificate a bilancio nel 2014 (3 milioni e 650mila euro) ma comunque ereditate dalla passata gestione, si aggiungono quelle accumulate quest’anno.

Quelle dello scorso esercizio sono "imputabili principalmente ad eventi straordinari di natura fiscale" (ovvero i conti in sospeso con l’Agenzia delle Entrate a seguito dell’inchiesta giudiziaria partita nel 2012 e che oggi vede a processo il management di allora), quelle del 2015 finiscono tutte alla voce gestione.

E per legge è necessario correre ai ripari. Perché i fondi di riserva sono esauriti. Utilizzati per coprire la perdita del 2014: i 2.860.765 euro della riserva di rivalutazione sono stati prosciugati come i 700mila della riserva Restauro Sopraelevate, mentre dei 103.267 euro della riserva legale ne sono stati usati poco più di 89mila. E quindi ora Sias deve far quadrare i conti. Perché se non si riducono le perdite a meno di un terzo le prospettive sono o la riduzione del capitale sociale (che è di 1 milione100mila euro) o un aumento di capitale. E in questo caso si aprono vari scenari che potrebbe prevedere una soluzione in famiglia, e quindi il sostegno di Aci Milano o Aci Italia (il cui ingresso in Sias, però, due anni fa è stato rifiutato da Milano), oppure una apertura all’esterno come ad esempio ad Assolombarda.