Allevi e Pilotto al ballottaggio

Sfuma il sogno della vittoria al primo turno per il sindaco uscente, ora è caccia agli indecisi

Migration

di Marco Galvani

Monza va al ballottaggio. All’ora di cena è lo stesso sindaco uscente Dario Allevi a confermare che "andremo al ballottaggio, nonostante un eccellente vantaggio su Paolo Pilotto. Sto parlando di 9 punti percentuali, più o meno. Certo – confessa – speravamo di chiudere la partita già al primo turno, ma quando stanotte ho avuto il dato sull’affluenza sono andato a dormire sapendo che era quasi impossibile".

Una percentuale ai minimi storici: 46,8% con 45.902 votanti (numeri in discesa rispetto alle elezioni del 2017 al primo turno, quando i votanti furono 49.598 pari al 51,88% degli aventi diritto). Con le preferenze ufficiali di 85 sezioni su 110 Allevi (sostenuto da FI, Fratelli d’Italia, civica Noi con Dario Allevi e Lega) ha raccolto il 47,44%, mentre il candidato di centrosinistra Paolo Pilotto (Partito democratico, Azione, Italia Viva, MonzAttiva e Solidale, Possibile, LabMonza ed Europa Verde) si è fermato al 39,79%, ma il Pd si conferma il primo partito in città (oltre il 25%). Forza Italia "se i dati saranno confermati è il primo partito della coalizione di centrodestra, seguita da Fratelli d’Italia, Noi con Dario Allevi e infine Lega".

"Cosa si è detto in questi mesi? Che il centrodestra avrebbe vinto al primo turno, anche con percentuali importanti. Benissimo, questo non è accaduto – la provocazione di Pilotto – e significa che una maggioranza di cittadini che hanno votato il centrosinistra e gli altri sette candidati ha dichiarato che le loro istanze, le loro necessità e i loro bisogni non sono stati adeguatamente rappresentati dalla maggioranza uscente. E quindi in questo momento credo che sia giusto chiamare al voto per il 26 giugno tutti i cittadini che sono venuti a votare e anche chi non è venuto perché pensa che la politica sia sempre uguale a se stessa. E invece le condizioni sono diverse".

Tanto che "nelle prossime due settimane torneremo a incontrare i cittadini e al tempo stesso gli spazi per riflessioni con altre forze politiche si aprono certamente. Piffer? Ci parlerò molto volentieri. Al di là di qualche distinguo, penso che sarà opportuno ragionare insieme". Il distacco da Allevi, comunque, "non ci spaventa". Perché "la storia di questa città parla anche di grandi ribaltamenti di cui il centrosinistra è stato spesso protagonista".

Aperto a possibili apparentamenti anche il sindaco uscente: "Al ballottaggio non ci sarà la polverizzazione di voti del primo turno – analizza Allevi –. Parlerò con tutti. Anche con Piffer, vedremo se ci sono punti di convergenza". In ogni caso "abbiamo raggiunto il massimo risultato possibile, anche il presidente Silvio Berlusconi mi ha detto che è rimasto comunque molto soddisfatto".

Si sono sentiti ieri pomeriggio, ma "mi ha anche chiamato 10 minuti dopo la chiusura dei seggi, domenica. E’ il presidente di Forza Italia e, guarda caso, anche del Calcio Monza. Forza Italia è il primo partito della coalizione e qui ha sempre lavorato bene, ha un eccellente coordinatore cittadino (Giuliano Ghezzi) e tante persone di sostegno. Vorrà dire che (citazione calcistica) vinceremo ai supplementari come a Pisa".

L’arbitro della partita tra Allevi e Pilotto potrebbe essere Paolo Piffer della lista Civicamente. Alla sua terza candidatura a sindaco, Piffer ha raggiunto il 5,82%, (nel 2017 si era fermato al 4,84%) e alla vigilia della campagna elettorale ha espressamente dichiarato di "non escludere alcun apparentamento".

Non si avvicinano allo sbarramento del 3% gli altri 6 candidati – Daniela Brambilla (Italexit), Ambrogio Moccia (Movimento Moccia per Monza), Alberto Mariani (Grande Nord), Carlo Chierico (Monza Unita), Sandro Belli (Popolo della famiglia) e Michele Anastasia (Movimento 3V). Ma già ieri in Municipio, davanti ai monitor delle proiezioni dei risultati, è iniziato il corteggiamento.