Crisi Ucraina-Russia: chi sono gli oligarchi amici fedeli di Putin colpiti dalle sanzioni

Le misure economiche decise da Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Europea per colpire banche e miliardari che finanziano la politica aggressiva del Cremlino

Dai membri della Duma ai leader delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk fino alle banche e all'accesso della Russia ai mercati europei: l'Ue, la Gran Bretagna e gli Usa hanno messo in campo un pacchetto di sanzioni contro la Russia provando a far sì che uno stretto coordinamento tra gli alleati renda ancora più dannose, per il Cremlino, le misure adottate a seguito dello scontro con l'Ucraina. Per quanto riguarda le banche, il primo a colpire gli istituti russi, in ordine cronologico, è stato il premier britannico Boris Johnson, che ha imposto lo stop all'accesso alla City per Rossiya, Is Bank, General Bank, Promsvyazbank e Black Sea Bank. Ma anche le sanzioni adottate dall'Unione Europea prendono di mira le banche russe e in particolare gli istituti "che stanno finanziando le operazioni militari russe e altre operazioni nei territori" riconosciuti da Mosca.

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Colpiti gli amici di Putin

Pesanti ripercussioni finanziarie sono state imposte anche agli oligarchi amici intimi del presidente russo Vladimir Putin. I tre potentissimi russi bersaglio delle sanzioni, in particolare di quelle decise dal Regno Unito - Gennady Timchenko, Boris Rotengerg e il nipote di quest'ultimo, Igor Rotengerg - sono ritenuti fra i più stretti collaboratori del capo del Cremlino, con un ruolo di primo piano come finanziatori della politica aggressiva di Mosca nei confronti dell'Ucraina.

Gennady Timchenko

Timchenko è azionista della banca Rossiya, una dei cinque istituti di credito russi puniti, è considerato fra i maggiori attori nel processo di annessione della Crimea alla Russia, in quanto responsabile dell'integrazione del suo sistema finanziario in quello russo, secondo quanto scrive il governo britannico. Timchenko, 69 anni, sanpietroburghese come Putin, è amico dello zar dagli anni '90. Secondo la rivista Forbes, 'vale' oltre 20,7 miliardi di euro, ha le mani nel capitale di molte industrie russe fra cui la compagnia del gas Novatek e la petrolchimica Sibur Holding, ed è proprietario della holding privata Volga, che investe in energia, infrastrutture e trasporti. Timchenko è anche presidente della federazione russa di hockey su ghiaccio.

Boris Rotenenber

Boris Rotenenberg, che ha una fortuna stimata da Forbes di oltre un miliardo di euro, è amico d'infanzia di Putin con cui condivide la passione per il judo. Con il fratello Arkady, possiede la banca Smp che, secondo il governo di Londra, ha beneficiato di contratti per miliardi di dollari con Gazprom e con le olimpiadi invernali di Sochi. Boris ha già subito, come Timchenko, sanzioni dopo l'annessione della Crimea.

Igor Rotenberg

Igor Rotenberg, nipote di Boris e figlio di Arkady, 48 anni, controlla la compagnia di estrazione petrolifera Gazprom Bureniye e vale, secondo Forbes, oltre un miliardo di euro. È anche presidente della National Telematic Systemse, azionista di RT-Invest Transport System, entrambe società strategiche nella Russia di Vladimir Putin.

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