Inizia il secondo Ramadan in era Covid, rituali limitati e coprifuoco

Ovunque i Paesi a maggioranza musulmana hanno previsto misure finalizzate a limitare i contatti. Stretta sulle moschee in Europa

Fervono i preparativi per il Ramadan blindato

Fervono i preparativi per il Ramadan blindato

Inizia domani, martedì 13 aprile, per durare fino a mercoledì 12 maggio, il secondo Ramadan in piena pandemia da coronavirus. Un Ramadan durante il quale si teme una nuova ondata di contagi e per il quale le autorità dei Paesi a maggioranza musulmana hanno previsto una serie di misure finalizzate a limitare i contatti, dal coprifuoco notturno al divieto di spostamenti, dal bando all’iftar in moschea agli ingressi contingentati. Con un’indicazione chiara per tutti i fedeli: il vaccino contro il Covid-19 non rompe il digiuno che gli osservanti rispettano dall’alba al tramonto, così come non lo inficiano i test per verificare un’eventuale positività al virus. 

In primo piano l’Arabia Saudita, meta di pellegrinaggi e quest’anno off limits per chi non è immunizzato. Solo chi ha ricevuto entrambe le dosi del vaccino anti Covid-19, chi ha ottenuto la prima dose 14 giorni prima o chi è guarito dalla malattia e può certificarlo potrà compiere l’umrah, il ‘pellegrinaggio minore’ alla Mecca. Inoltre chi lavora nei servizi collegati ai rituali alla Mecca dovrà obbligatoriamente vaccinarsi contro il coronavirus o condurre test molecolari una volta la settimana. Altra stretta riguarda i bambini con meno di 15 anni, che vengono identificati come veicolo di trasmissione del virus e quindi banditi dalla Moschea del Profeta. 

E mentre le autorità saudite stabiliscono multe fino a 10mila riyal, l’equivalente di circa 2.200 euro, per chi si reca in pellegrinaggio senza il permesso ufficiale, il presidente della Coreis (Comunità religiosa islamica italiana) Yahya Pallavicini, imam della moschea Al Wahid di Milano,invita a ‘’tutelare la salute delle famiglie e della società in cui viviamo’’. Per cui sì a ‘’ciò che è obbligatorio, come la preghiera del venerdì in moschea’’, ma ‘’si sconsiglia ciò che è facoltativo, che si può fare anche a casa, quindi i pasti comunitari e le preghiere serali in congregazione’’. Dall’imam di Firenze Izzedin Elzir arriva invece un appello a donare ai bisognosi i soldi che sarebbero stati spesi per l’umrah. “Il mio invito per chi può è di donare i soldi per il pellegrinaggio alle famiglie che si trovano in una situazione difficile“ .

Il timore di una nuova ondata di contagi durante il Ramadan resta comunque alto. In Egitto il ministero della Salute ha previsto un picco nella curva dei contagi proprio il mese prossimo al termine del mese sacro all’Islam e ha inviato operatori a disinfettare le moschee. In Turchia i medici hanno chiesto un lockdown nazionale per il Ramadan, mentre il ministro della Salute Fahrettin Koca ha ammesso che la situazione degli ospedali rischia di essere critica se prosegue a questo ritmo la diffusione del contagio nelle prossime tre-quattro settimane. 

L’Iraq ha pensato a un piano ad hoc per contrastare la diffusione dei contagi durante il Ramadan e ha imposto un coprifuoco notturno. che però ha sollevato spesso molte proteste, soprattutto tra i gestori di bar e ristoranti. Rafforzate le restrizioni alla circolazione durante la notte anche in diversi altri Paesi, dal Marocco al Kuwait, alla Tunisia. Raccomandazioni sono state inviate anche ai musulmani in Europa e nel mondo. La Commissione islamica di Spagna ha ad esempio chiesto ai fedeli di pregare a casa, evitando di recarsi in moschea per limitare le possibilità di contagio.

Anche l'Europa si è mpossa in modo preventivo. Il sistema sanitario britannico (Nhs) ha insistito sulla necessità che la comunità musulmana continui a vaccinarsi anche durante il Ramadan, forte anche del parere favorevole della British Islamic Medical Association. In India obbligo di mascherina e distanziamento sociale in moschea, all’interno della quale non potranno entrare più di mille fedeli, mentre è ridotto a cento quello dei partecipanti all’iftar. Le autorità francesi hanno deciso di rafforzare le misure di sicurezza e la sorveglianza attorno alle moschee e ai centri islamici dopo i recenti attacchi e in vista del Ramadan.