Orban, l'uomo della Russia nell'Unione europea: "Non è la nostra guerra"

Il premier ungherese scrive a von der Leyen: "C'è una linea rossa da non superare". Bocciate anche le sanzioni contro il patriarca Kirill

Viktor Orban con Dmitry Medvedev

Viktor Orban con Dmitry Medvedev

Budapest (Ungheria) - No all'embargo del petrolio russo e no alle sanzioni contro il patriarca Kirill, fervente sostenitore dell'invasione dell'Ucraina. Sono le posizioni del premier ungherese Viktor Orban, che si aggiungono alle rivelazioni  - da parte ucraina - secondo cui Budapet sarebbe stata avvertita in anticipo da Mosca dei piani di invasione.

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Ungheria quinta colonna di Mosca nell'Unione europea? Forse così è troppo, tuttavia è palese come le mosse di Orban, ideologicamente vicino a Vladimir Putin su molte questioni, mettano in difficoltà la Ue. Il premier ungherese ha inviato una lettera a Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. in cui esprime tutta la sua contrarietà all'embargo contro il petrolio russo, contenuto nel sesto pacchetto di sanzioni. "Una bomba atomica lanciata sull'economia ungherese", l'ha definita Orban, secondo il quale il suo Paese non sarebbe in grado di sostituire le importazioni di petrolio russo neanche nei 20 mesi di moratoria contemplati per l'Ungheria, che non ha sbocchi sul mare e non è collegata ai gasdotti europei. "In base ai nostri calcoli ci servono cinque anni per il passaggio, quindi non serve a nulla un rinvio di un anno o un anno e mezzo", ha detto intervenendo alla radio ungherese Kossuth: "'C'è una linea rossa che non va superata ed è il settore energetico". 

Inoltre, in un'intervista a un giornale magiaro Orban ha affermato che "non sosteniamo l'inclusione di leader della chiesa nella lista delle sanzioni". Il riferimento è al patriarca Kirill , finito nella lista del sesto pacchetto di sanzioni in quanto "responsabile delle minacce all'integrità dell'Ucraina". Il premier ungherese ha chiarito quindi la sua posizione sulla guerra in generale, dichiarando che si tratta di "un conflitto tra Ucraina e Russia", conflitto da cui l'Ungheria intende restare fuori e "non inviare armi".

Le posizioni di Orban, guarda caso, hanno ricevuto il plauso del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev. "Il primo ministro ungherese Orban ha fatto un passo coraggioso in un'Europa senza voce - ha scritto su Telegram - ha rifiutato di supportare l'embargo agli idrocarburi, che è disastroso per l'economia del suo Paese, e le folli sanzioni conto gli ecclesiasti. I leader più ragionevoli degli Stati Ue sono stanchi di seguire la dannosa politica guidata dagli Usa".