Tutti meno uno in zona bianca, via le mascherine dal 28 o dal 5 luglio

Da oggi altre sette regioni lasciano la zona gialla alla sola Val d'Aosta. le uniche incognite sulla variante Delta. Un tavolo sul via alle discoteche

Torna la movida sui Navigli a Milano

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L’Italia da oggi si tinge quasi interamente di bianco. Altre sette tra Regioni e Province autonome , grazie a un’incidenza inferiore ai 50 contagi per la terza settimana consecutiva, passano dunque alla fascia con minori restrizioni Covid: Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Sicilia, Toscana e Provincia autonoma di Bolzano. Unica regione ancora in zona gialla è la Valle d’Aosta, fino al 28 giugno. Tutte le Regioni sono classificate a rischio basso tranne tre: Basilicata, Friuli-Venezia Giulia e Molise, a rischio moderato. Tutte hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. L’ Rt passa infatti da 0,68 della scorsa settimana a 0,69, un lievissimo aumento che secondo gli esperti della cabina di regia fa giudicare ancora stabile l’indice di trasmissibilità delle infezioni da Covid in Italia. Continua invece netta la riduzione dell’incidenza, uno dei valori chiave per le decisioni sulle misure, che scende ancora a circa 16.7 casi ogni 100 mila abitanti, rispetto a 25 di 7 giorni fa. 

Le differenze tra bianca e gialla

Tra zona bianca e gialla la differenza è sostanziale. In zona bianca i bar, i ristoranti e le altre attività di ristorazione sono aperti ed è possibile consumare cibi e bevande al loro interno, senza limiti orari. Sono consentite senza restrizioni anche la vendita con asporto di cibi e bevande e la consegna a domicilio, che deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. Spostamenti senza limiti relativi agli orari o ai motivi dello spostamento, verso altre località della zona bianca; senza limiti di orario, verso tutto il territorio nazionale, se lo spostamento avviene per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute; verso località della zona gialla. Niente coprifuoco, oltretutto.

Le Regioni da Mattarella

I presidenti di Regione si presenteranno dunque giovedì 24 giugno dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in un clima di maggiore ottimismo rispetto ad alcune settimane fa. Un incontro di carattere istituzionale con il Capo dello Stato che ha sempre mantenuto un filo diretto con i ‘governatori’ in questa lunga battaglia contro il Covid. Nel settembre scorso erano stati soprattutto i presidenti delle Regioni del centrodestra a chiedere un colloquio con il presidente della Repubblica per fare presenti le criticita’ e avanzare proposte per il futuro in materia di emergenza sanitaria e crisi economica. Il dibattito di questi giorni e’ sul mix dei vaccini, con i chiarimenti arrivati dal presidente del Consiglio, Draghi nella conferenza stampa di venerdi’. 

Quando l'addio alle mascherine

Ma quando si potranno togliere le mascherine all’aperto? Il 28 giugno, quando tutta l’Italia sarà bianca: potrebbe essere questa, secondo riferiscono fonti qualificate, la data in cui il Paese potrà uscire dal bavaglio della mascherina all’aperto. Una data su cui oggi ragionerà il Cts, all’interno del quale non si esclude però uno slittamento in avanti di questo giorno fatidico, fino almeno alla settimana successiva, il 5 luglio. Nell’incontro che si terrà tra i 12 membri del Comitato Tecnico Scientifico si annuncia un confronto con diverse sfumature: una sintesi che emergerà forse già domani o potrebbe slittare di qualche giorno. 

L'ipotesi del 5 luglio

Tra le valutazioni, potrebbe esserci appunto quella di fissare il termine dell’obbligo quando tutto il Paese sarà in zona bianca, dunque dal 28 giugno, aspettando che anche la Valle d’Aosta, l’unica regione ancora gialla, cambi colore (il resto del Paese sarà bianco da domani). Ma non è l’unica opzione in campo: c’è chi sostiene che per abbandonare la mascherina sia necessario aspettare almeno fino al lunedì successivo, il 5 luglio, alla luce del rischio varianti. A quest’ultima eventuale scelta potrebbe essere ancorato il criterio di prevedere una data - che potrebbe essere anche intermedia tra quelle indicate - anche in base alla percentuale di popolazione vaccinata, tenendo conto delle somministrazioni sia per la prima che per la seconda dose. 

I timori sulla mutazione Delta

E restano al momento i timori sulla diffusione della mutazione Delta, in particolare per i vaccinati solo con prima dose, che non sarebbero abbastanza protetti da evitare il contagio. Sembra tramontare invece, di fronte al trend costante di numeri in calo sui contagi, l’ipotesi per lo stop a metà del prossimo mese. Sembra ormai certo, invece, che togliendo la mascherina bisognerà comunque mantenere il distanziamento se non si è congiunti e quest’ultima andrà comunque indossata nei luoghi a rischio assembramento. Nel frattempo per domani scade in tutta Italia la misura del coprifuoco, che incide però solo nella gialla Valle D’Aosta, poichè anche Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Provincia di Bolzano, Sicilia e Toscana entrano in zona bianca, dove non sono previsti orari per il rientro a casa. 

La riserva sulle discoteche

Dovrebbe inoltre essere sciolta a breve la riserva sull’apertura delle discoteche, che dovrebbero poter ripartire dagli inizi di luglio e sicuramente con l’obbligo del green pass. L’utilizzo del certificato verde sarà operativo dal prossimo 28 giugno nel nostro Paese e dal primo luglio sarà utile per spostarsi in tutta Europa, con la possibilità di ottenere il Qr Code attraverso le app Immuni e su IO oppure stampandolo in farmacia o con il supporto del medico di base. Scatta domani l’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza: chi arriva dal Regno Unito, dove la variante Delta dilaga, dovrà sottoporsi a una quarantena di cinque giorni. Dunque ancora cautele contro la diffusione delle mutazioni del virus. 

I dati rassicuranti di ieri

Ma per fortuna al momento i numeri dell’ultimo bollettino continuano ad esserre rassicuranti: nelle ultime 24 ore sono 881 i nuovi contagi e 17 le vittime, con il tasso di positività stabile allo 0,59% e soltanto 12 ingressi in terapia intensiva (389 attualmente in tutta Italia). Cifre basse che si riflettono sulla maggiore rilassatezza degli italiani, in particolare dei giovani: in diversi luoghi in strada, con la movida che incalza in questo inizio d’estate, il Paese sembra essersi gettato già alle spalle la pandemia. In alcune piazze in centro a Roma, per la troppa folla l’area è stata transennata ed è scattato il numero chiuso, con varchi di accesso in entrata e in uscita in alcuni luoghi del divertimento capitolino, dove sono stati contingentati gli accessi. Cts domani riunito, ipotesi via obbligo con Italia tutta bianca.