Guerra a Gaza, Israele uccide due capi militari e richiama 5mila riservisti

L'attacco condotto dall'aviazione su un condominio dove abitavano i due leader. La Turchia capofila del fronte islamico contro Tel Aviv

Nella striscia di Gaza è caos per gli attacchi aerei israeliani

Nella striscia di Gaza è caos per gli attacchi aerei israeliani

Tel Aviv - Si intensifica la guerra tra Israele e la striscia di Gaza. Tel Aviv ha richiamato stamane  5 mila riservisti alla luce dell’escalation di violenza. “Questo e’ per continuare le operazioni come parte dell’operazione denominata Guardiani delle Mura e rafforzare la difesa del fronte interno”, spiega il govenro. Al lancio di 250 razzi da Gaza nelle ultime ore contro il territorio israeliano, lo Stato ebraico ha risposto con raid contro l’enclave palestinese, uccidendo finora almeno 24 persone tra cui due comandanti della Jihad islamica. Un terzo è ferito in modo grave. In tutto i feriti nell’ultimo bollettimo sarebbero 850.

I due comandanti della Jihad islamica sono rimasti uccisi in un attacco condotto dall’aviazione israeliana contro un appartamento in un grande condominio nel rione Rimal di Gaza. Il braccio armato della Jihad islamica ha identificato gli uccisi in Kamel Kuraika e Sameh al-Mamluk. Con loro è rimasto ferito in modo grave un altro comandante della Jihad islamica, Muhammad abu al-Atta. Si tratta del fratello di Baha abu al-Atta, il leader militare della Jihad islamica nel nord della Striscia ucciso da Israele nel 2019. Intanto l’ala militare di Hamas afferma di aver subito perdite in un altro attacco israeliano, a sud di Gaza. 

Si compatta intanto il fronte dei Paesi islamici che condannano l’attacco di Israele, fronte del quale la Turchia sembra candidarsi a capofila. Mentre il presidente Recep Tayyip Erdogan ha proseguito nelle scorse ore i suoi contatti diplomatici con i leader del mondo islamico per cercare una mobilitazione congiunta - le ultime telefonate con il re Abdullah II di Giordania e l’emiro del Kuwait, Nawaf Al-Ahmad Al-Jaber Al-Sabah -, il ministero degli Esteri di Ankara fa sapere di essere impegnato nel tentativo di «ridurre la tensione nella regione e porre fine all’atteggiamento aggressivo di Israele» attraverso contatti diplomatici in Medio Oriente ed Europa. «Condanniamo i raid aerei lanciati da Israele nella Striscia, che hanno provocato la morte di persone innocenti, compresi bambini: il dialogo e la riconciliazione prevalgano».

Dura anche la condanna espressa dal capo della Lega araba, Ahmed Aboul Gheit, alla luce degli attacchi costati la vita ad almeno 24 palestinesi, tra cui tre bambini. “I raid israeliani contro la Striscia di Gaza sono “indiscriminati e irresponsabili. Lo Stato ebraico e’ responsabile per una “pericolosa escalation” a Gerusalemme, ha aggiunto, esortando la comunita’ internazionale a intervenire per fermare la violenza. Israele ha lanciato raid contro l’enclave palestinese in risposta al lancio di oltre 250 missili contro il suo territorio.

Un razzo ha colpito un edificio di Ashkelon, ferendo sei persone. Questi missili, a loro volta, sono una ritorsione di Hamas per gli scontri avvenuti ieri con la polizia israeliana sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme nei quale sono rimasti feriti oltre 350 palestinesi. 

Grande preoccupazione” è stata espressa anche dalle Nazioni Unite per l’escalation di violenze in Israele e nei Territori palestinesi. E’ quanto ha espresso durante un briefing con la stampa a Ginevra il portavoce dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Rupert Colville. “Condanniamo ogni violenza e ogni istigazione alla violenza, nonché le divisioni etniche e le provocazioni”, ha detto Colville.