Isole Scilly, il campionato più piccolo del mondo compie 100 anni

Dal 1920 ogni domenica mattina si affrontano le stesse due squadre per quattro mesi. Folla allo stadio, poi tutti al pub a festeggiare

I wanderers e i Gunners in campo allo stadio dell'isola

I wanderers e i Gunners in campo allo stadio dell'isola

Isole Scilly (GB) - Compie un secolo il campionato più piccolo del mondo. Dal 1920, infatti, se lo giocano solo due squadre. Ogni domenica mattina alle 10.30, per quattro mesi all’anno. Con tanto di classifica, marcatori, pubblico e gran tifo. Siamo alle Scilly, un arcipelago di cinque isole al largo della Cornovaglia, a meno di 50 chilometri dalla terraferma inglese, e il derby senza fine, perché di derby si tratta, va in scena nel giorno di festa da novembre a fine marzo, per 17 turni consecutivi. A contendersi il Lioness Shield, questo il suo nome, sono due squadre del posto, i Woolpack Wanderers, maglia amaranto con maniche azzurre, e i Garrison Gunners, in tenuta gialla con strisce laterali blu. L’anno scorso i primi hanno interrotto una striscia di sei titoli consecutivi per l’avversario. 

Lo stadio della festa

Età media dei calciatori, sopra i 30 anni e le formazioni non sono fisse, ma all’inizio di ogni torneo, proprio come da noi all’oratorio, i capitani delle due squadre si riuniscono, tirano la monetina e compongono la rosa delle due squadre. Lo stadio che ospita il torneo calcistico più piccolo del pianeta è sempre lo stesso, il Garrison Field di St.Mary, a Hugh Town, l’isola più grande dell’arcipelago, mille anime con il pastore. Tre punti a chi vince e uno in caso di pari, a fine stagione si tirano le somme. 

Il terzo tempo al pub

Anche il dopo partita, il famoso terzo tempo, non sfugge alla tradizione. Tutti allo Scillonian pub, il più affollato del Paese, con tanto di lancio della monetina, tra birra e salatissime chips, per capire come equilibrare la sfida e rendere tutto ancora più avvincente. Le partite si ripetono fino allo sfinimento e il pubblico delle Isole Scilly è sempre molto numeroso, meteo permettendo. Sono gli stessi giocatori a tracciare le varie linee del rettangolo verde e a sistemare le bandierine, poi si dà spazio al match. Per diversificare il tutto, colpo di vita, ogni 26 dicembre è in programma la partita tra gli abitanti più giovani e quelli più anziani delle isole, una sorta di “scapoli e ammogliati” in versione Scilly.

La clamorosa rimonta

A noi continentali la faccenda potrebbe apparire narcotica e di scarso interesse agonistico. Una solfa senza fine insomma. Ma c’è qualche eccezione in materia di suspence. Basti pensare che nel Lioness Shield 2010, per citare un caso limite, i Wanderers a Natale erano in vantaggio di 18 punti, con la quasi assoluta certezza di avere messo ormai le mani sullo scudetto. Ma i Gunners misero in atto una storica rimonta, che li portò a un punto dai rivali. E solo nell’ultima giornata, forse la partita più attesa di tutti i tempi sull’isola, in un moto di orgoglio la spuntarono i Wanderers per 2 a 1, vanificando la più storica delle imprese sul green del Garrison Field.

L'arrivo dei forestieri

Per movimentare un po’ il tutto, poi, gli isolani si sono inventati anche due coppe nazionali, la Wholesalers e la Foredeck Cup, sempre tra le due medesime compagnini, con formula di andata e ritorno, e una supercoppa di Lega. Unica parentesi, la sfida che, una volta all’anno, vede una selezione dei migliori giocatori delle due squadre affrontare, unita sul terreno di casa, le squadre del Truro e del Newlyn, due città della Cornovaglia, Ma archiviata questa noiosa pratica, l’isola torna all’appassionante sfida di sempre. Altro che Truman Show.