Oggi 8 giugno, giornata mondiale degli Oceani. Sos Mediterraneo: "Invaso da specie aliene"

Un rapporto diffuso dal Wwf in occasione della ricorrenza: "il mare nostrum è ormai tropicalizzato"

Giornata mondiale degli oceani (Ansa)

Giornata mondiale degli oceani (Ansa)

Effetto riscaldamento globale sui nostri mari. Oggi, 8 giugno, Giornata mondiale degli oceani, scatta l'allarme per il Mediterraneo. Con l'aumento delle temperature del 20% più veloce della media globale e l'innalzamento del livello del mare che dovrebbe superare il metro entro il 2100, il "mare nostrum" si sta tropicalizzando, diventando il mare con il riscaldamento più rapido e il più salato del nostro pianeta.

Invasione di specie aliene

A dirlo è il nuovo rapporto del WWF "L'effetto del cambiamento climatico nel Mar Mediterraneo", diffuso in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani. Centinaia di specie aliene si sono già adattate a vivere nel Mediterraneo, secondo la ricerca. I molluschi autoctoni sono diminuiti di quasi il 90% nelle acque israeliane, specie invasive come il pesce coniglio costituiscono l'80% delle catture di pesce in Turchia e specie meridionali come barracuda e cernie brune sono diventate osservazioni comuni nelle acque settentrionali della Liguria.

Il deserto nei fondali

Le temperature più calde e le tempeste stanno trasformando anche i fondali delle acque profonde. Praterie endemiche di Posidonia, gorgonie e Pinna nobilis sono diminuite in tutta la regione, fino ad estinguersi completamente in alcune aree. La perdita di queste specie avrebbe un impatto drammatico sull'intero ecosistema marino, poiché forniscono habitat vitali per molte specie e producono benefici nella lotta al cambiamento climatico come serbatoi naturali di carbonio.

Per Giulia Prato, responsabile Mare del WWF Italia, "la tropicalizzazione del Mediterraneo è già avanzata. Il cambiamento climatico non è un tema del futuro, è una realtà che oggi scienziati, pescatori, subacquei, comunità costiere e turisti stanno già vivendo. Se vogliamo invertire questa tendenza, dobbiamo ridurre la pressione umana e costruire la resilienza".