Ciad, presidente morto negli scontri. I ribelli verso la capitale

Offensiva del Fact che si oppone alla "reggenza" del figlio di Deby Itno, morto per le ferite nel giorno della rielezione. L'Europa: "Transizione pacifica"

Idriss Deby Itno era al potere da 30 anni

Idriss Deby Itno era al potere da 30 anni

Roma, 21 aprile 2021 - Il Ciad è nel caos dopo la morte, il 20 aprile, a poche ore dalla rielezione, del  presidente Idriss Deby Itno ucciso dalle ferite riportate in un attentato. I ribelli infatti hanno annnciato la mnarcia verso la capitale e non accettano la successione ad interim (le prossime elezioni saranno tra 18 mesi) del figlio di Deby. "Non ci può essere una trasmissione dinastica del potere perché il Ciad non è una monarchia": tuonano dal Front pour l'Alternance et la Concorde au Tchad (Fact), che ieri a tarda sera hanno comunicato di essere "alle porte" della capitale N'Djamena.

Il successore

L'Europa

L'offensiva

Il successore

Nel fine settimana il gruppo è stato protagonista di scontri con l'esercito nella provincia occidentale di Kanem. Proprio nei combattimenti, stando alla versione dei militari, comunicata ieri, è stato ferito a morte il presidente Idriss Deby Itno. Dopo l'annuncio del decesso, a N'Djamena si è insediato un consiglio militare che ha sospeso il parlamento e nominato capo di Stato ad interim Mahamat Idriss Deby, 37enne genrale e figlio del presidente ucciso, già alla guida della Guardia presidenziale. Deby padre era salito al potere con un golpe nel 1990.

L'Europa

La morte del presidente Deby Itno ha lasciato sgomento in Occidente: manifestaizoni di cordoglio sono arrivate dal presidente francese Macron (che parla di un "amico") e dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.  Anche la Farnesina ha "appreso con sgomento della scomparsa del presidente del Ciad, Idriss Deby Itno"  presentando "le più sentite condoglianze alla famiglia", ma anche  "la più ferma condanna di ogni ricorso alla violenza per la conquista del potere politico". Il Ciad per il minsitero degli Esteri "rappresenta un partner cruciale per l'Italia nella lotta al terrorismo e all'instabilità nella regione del Sahel. La sicurezza e la lotta al terrorismo nel Sahel saranno uno dei temi centrali della riunione ministeriale della Coalizione anti Daesh che l'Italia ospiterà nei prossimi mesi".

L'offensiva

La "transizione pacifica" del potere auspicata da Italia e Europa non trova però conferma sul campo. Il Fact ha avviato la sua offensiva alcune settimane fa a partire da basi situate oltre il confine con la Libia. I ribelli  da nove giorni conducono un'offensiva contro il regime ciadiano e sono in marcia sulla capitale N'Djamena, e hanno "categoricamente" respinto il Consiglio militare di transizione: "Vogliamo continuare l'offensiva", ha detto Kingabé Ogouzeimi di Tapol, portavoce del Fronte per l'Alternanza e la Concordia.  Intanto è stato proclamato il coprifuoco dalle 18 alle 5 nella capitale, dove secondo la Bbc si registra una calma relativa. E' stata inoltre disposta la chiusura dei confini di aria e di terra, fino a prossima comunicazione.