Mariupol, la Russia decreta 3 giorni di tregua dall'alba per evacuare i civili da Azovstal

La città martire ha resistito fino all'inverosimile, ora finalmente si aprono i corridoi umanitari. L'esercito di Mosca entra nell'acciaieria

I primi civili evacuati dall'acciaieria Azovstal di Mariupol

I primi civili evacuati dall'acciaieria Azovstal di Mariupol

Mariupol (Ucraina) - Tre giorni di tregua dall’alba per evacuare i civili. Le forze armate della Federazione Russa apriranno dalle ore 8 alle ore 18 di Mosca il 5, 6 e 7 maggio un corridoio umanitario per l’evacuazione dei civili dall’acciaieria Azovstal. Lo afferma il quartier generale  dell’esercito di Mosca per la risposta umanitaria. Anche  le formazioni della Repubblica popolare di Donetsk cessano unilateralmente le ostilità, le unità vengono ritirate a distanza di sicurezza e assicurano il ritiro dei civili in varie direzioni sia nel territorio della Federazione Russa e nelle aree controllate dalle autorità di Kiev.

Intanto le forze ucraine all’interno delle acciaierie Azovstal a Mariupol stanno sostenendo “uno sforzo sovrumano” e si trovano in “una situazione estremamente difficile”: lo ha detto il comandante del battaglione Azov, in un breve video-messaggio pubblicato su Telegram, al termine dell’ennesima giornata di pesanti bombardamenti russi sull’acciaieria. “Sono orgoglioso dei miei soldati che stanno compiendo sforzi sovrumani per contenere la pressione del nemico... la situazione e’ estremamente difficile”, ha detto il comandante Denis Prokopenko. 

“Ringrazio il mondo intero per l’enorme sostegno alla guarnigione di Mariupol. La situazione è estremamente difficile, ma continuiamo ad eseguire l’ordine di mantenere la difesa”, ha concluso. Poco dopo che la Russia ha annunciato un cessate il fuoco nella fabbrica Azovstal a Mariupol per evacuare i civili, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterrez di “salvare” i feriti che si trovano nelle strutture dell’ Azovstal a Mariupol.

Nel suo appello a Guterres, Zelensky ha sottolineato che “le vite delle persone che restano li’ sono in pericolo”. “Tutti sono importanti per noi. Chiediamo il tuo aiuto per salvare tutti i feriti da Azovstal”, ha continuato nella telefonata con il capo del Palazzo di Vetro, dopo averlo ringraziato per il successo dell’operazione di evacuazione di civili dall’acciaieria a Mariupol la settimana scorsa, portata a termine con l’aiuto di Onu e Croce Rossa Internazionale

I russi nel pomeriggio erano entrati ad Azovstal. Il perimetro dell’acciaieria-bunker degli ultimi difensori ucraini di Mariupol, da settimane sotto assedio, non è più inviolato. E la madre delle battaglie di trincea nei 70 giorni della guerra di Vladimir Putin sembra ormai a una svolta. «I tentativi di prendere d’assalto l’impianto continuano per il secondo giorno», dopo la mini-tregua per le prime evacuazioni di civili.

 «Le truppe russe sono già sul territorio» dello stabilimento, in cui restano asserragliati circa duemila combattenti del reggimento Azov e dei marines, ha confermato in serata il negoziatore ucraino David Arahamiya. L’ultima roccaforte di Kiev nella città martire, nonostante tutto, resiste, ha assicurato il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. Bombardata a ripetizione dall’artiglieria nemica anche «con appoggio aereo», ma ancora sotto il controllo dei suoi strenui difensori, secondo lo Stato maggiore ucraino. 

«La comunicazione con i difensori è stata ripristinata», ha spiegato Arahamiya, poche ore dopo che il sindaco Vadym Boichenko aveva annunciato la perdita dei contatti durante «violenti combattimenti» nell’impianto siderurgico.