Il sindaco di Kiev: "Putin potrebbe usare l'arma nucleare tattica da un momento all'altro"

Per il primo cittadino la capitale dell’Ucraina resta “l’obiettivo principale” della Russia. E ai residenti che tornano in città, ricorda tutti i rischi

L'attacco russo alla centrale nucleare di Zaphorizhzhia

L'attacco russo alla centrale nucleare di Zaphorizhzhia

Kiev - Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko si dice preoccupato per la possibilità che il presidente russo Vladimir Putin utilizzi un’arma nucleare tattica sulla capitale. “La sicurezza è la priorità principale in questo momento ... Sì, certo, ci preoccupiamo e speriamo che i nostri militari ci difendano, ma il rischio è ancora lì e senza i nostri partner, senza Stati Uniti e paesi europei non possiamo sopravvivere”, ha dichiarato parlando con la Cnn. Per Klitschko “non c’è dubbio” che la capitale dell’Ucraina sia ancora “l’obiettivo principale” della Russia.

Ai residenti che tornano in città, il sindaco ricorda i rischi: “Come sindaco di Kiev lo dico a chiunque, mi dispiace, è un vostro rischio personale, non possiamo darvi garanzie: gli attacchi russi potrebbero verificarsi da un momento all’altro”. La guerra, ha commentato, “ha cambiato la vita a tutti” e va “fermata il prima possibile”.

Le armi nucleari tattiche sono generalmente costituite da ordigni nucleari con un basso potere distruttivo. Progettate per essere utilizzate direttamente sul campo di battaglia, hanno la funzione di mettere fuori uso o ridurre la capacità aggressiva dell’esercito nemico o di arrestarne l’avanzata sul terreno di battaglia. Ciò ha portato allo sviluppo di ordigni di piccole dimensioni, facilmente trasportabili ed utilizzabili senza l’utilizzo di mezzi aerei, ma direttamente dalle truppe sul campo di operazione.

Il sindaco non esclude dunque la possibilità che, con il procedere del conflitto, dopo missili, ordigni termobarici e a grappolo, si arrivi anche all’uso di bombe tattiche nucleari. Già nei giorni scorsi, la Russia ha minacciato in modo più o meno velato di ricorrere alle armi atomiche, annunciando la messa in stato di preallerta delle forze di deterrenza, tra cui l’arsenale nucleare del Cremlino, ma a richiamare l’attenzione sul fatto che l’uso di dispositivi nucleari non sia soltanto un modo per fare pressione sull’Occidente.

A ipotizzarloo è stato anche il generale di corpo d’armata Giorgio Battisti, attualmente presidente della Commissione Militare del Comitato Atlantico Italiano che, chiamato a commentare il conflitto da AdnKronos, ha affermato di “non escludere che Putin faccia esplodere una bomba tattica nucleare nel Mar Nero”.