MILANO «La ripartenza richiede coraggio e visione», diceva Massimiliano Bizzi, founder del salone White, lo scorso settembre quando la pandemia aveva lasciato tutti «in mezzo al guado». Oggi che la ripartenza c’è stata, anche se solo e potentemente digitale, ci vuole una nuova strategia. «Nuova, futurista e che nel contempo ci parli dei nostri valori e della nostra tradizione», dice Bizzi. Quale sarà la “trasformazione“ di White? «Noi saremo il contenitore che darà voce a tutte le piccole e medie imprese, gioielli di artigianato e lo faremo con gli strumenti straordinari che ci mette a disposizione il web. E vorrei che il digitale venisse considerato come opportunità non solo legata al Covid. Sarebbe un errore, questo è un mondo parallelo di cui non si potrà più fare a meno». Cosa rappresentano le Pmi nel panorama fashion? “Le piccole e medie imprese rappresentano più del 90% del tessuto industriale italiano. Sono nicchie che tengono al centro la ricerca e la qualità, ma non sono conosciute come meriterebbero. E ciò le penalizza moltissimo. Succedeva già in passato e la pandemia ha allargato il gap. Dobbiamo trovare strategie e occasioni per rendere note queste eccellenze“. Come le porterete sotto i riflettori? «Stiamo accelerando lo sviluppo delle pmi portandole verso il consumatore finale. Sono due gli Special Project digitali che andranno online dal 25 febbraio sulla piattaforma whiteshow.com: il primo è dedicato al tema dell’artigianalità evoluta, il secondo dedicato all’innovazione sostenibile. La prima sezione presenta oltre 20 realtà con un brand mix che spazia dall’abbigliamento, alle calzature, passando per i gioielli“. C’è qualcosa che non le ho chiesto che vuole aggiungere? “Un ringraziamento all’Ice e al suo presidente Carlo Ferro che insieme a Confartigianato ci ha sostenuto in questo progetto fondamentale per la rinascita“
ModaWhite, Bizzi: "L'artigianato salverà la moda"