Milan, serve evitare il contraccolpo psicologico dopo il 2-2 con il Bologna

Il timore di Pioli: «Mentalmente dovrò lavorare bene io lunedì con i giocatori. Ho paura che la squadra subisca un po' questo risultato non così positivo»

Giroud dopo aver sbagliato il rigore contro il Bologna (Ansa)

Giroud dopo aver sbagliato il rigore contro il Bologna (Ansa)

Milano, 28 gennaio 2024 – L’amarezza per il pareggio last second arrivato contro il Bologna deve essere prontamente cancellata, perché all’orizzonte c’è la trasferta a Frosinone di sabato prossimo alle ore 18. E’ questa la maggiore preoccupazione di Stefano Pioli che ieri sera, al termine, del match, ha commentato: «Abbiamo avuto 10 occasioni noi e 4 il Bologna, è un peccato perché la prestazione l’abbiamo fatta. Ci deve insegnare che non puoi mollare l’attenzione in fase difensiva come nell’ultima azione del rigore. Mentalmente dovrò lavorare bene io lunedì con i giocatori. Ho paura che la squadra subisca un po' questo risultato non così positivo».

Il timore, dunque, è che la squadra possa subire un contraccolpo psicologico come già avvenne l'anno scorso con il pari incassato in rimonta nel recupero contro la Roma, dopo il quale iniziò un periodo di crisi nera per il Milan che Pioli vuole evitare. La ragione del tecnico emiliano sta nel fatto che il Diavolo si è ben comportato durante la partita contro i felsinei, dimostrando di andare oltre i due rigori falliti (Giroud nel primo tempo, Theo Hernandez nella ripresa) e il gol incassato da Zirkzee ma la perdita di lucidità collettiva in occasione del fallo di Terracciano che ha causato il calcio di rigore poi trasformato da Orsolini ha buttato alle ortiche la possibile quinta vittoria di fila, mai arrivata finora in stagione. Con un successo, oltre a tenere lontano le inseguitrici al terzo posto, il Diavolo avrebbe potuto avvicinarsi ulteriormente alla vetta della classifica approfittando del mezzo passo falso della Juventus con l’Empoli. Difesa

«La non solidità non è una scelta. La solidità la dobbiamo trovare, la non solidità la dobbiamo cambiare. Non è dettata dalle caratteristiche dei giocatori. Analizzeremo molto l'azione del rigore, perché lì c'è tanto della nostra fase difensiva. Leao mi ha detto che il prossimo rigore lo tira lui. In allenamento non ne segna tanti però magari in partita» la chiosa di Pioli. Il problema della fase difensiva rossonera è evidente: 25 gol presi in 22 partite di campionato sono troppi (36 reti subite in 32 gare giocate in stagione aggiungendo Champions League e Coppa Italia), e le lunghe assenze di Tomori, Thiaw e Kalulu sono una parziale giustificazione.

Nell'anno dell’ultimo scudetto rossonero, il Milan aveva incassato solo 31 gol in tutto il campionato, un dato su cui riflettere, così come Pioli è consapevole del fatto che dei 25 gol subiti in campionato 8 sono arrivati nel primo tempo mentre 17 sono maturati nella ripresa, con 13 centri subiti da una situazione di vantaggio, come se la squadra non avesse la soglia di attenzione e lucidità ai massimi livelli fino alla fine. «Non c’entrano fortuna o sfortuna, ma dopo esserci riportati in vantaggio non dovevamo concedere al Bologna l’occasione del rigore. Non eravamo in superiorità numerica, di più: siamo dieci giocatori dentro l’area e non aiutiamo Theo in raddoppio, non leggiamo bene l’inserimento» ha spiegato l’allenatore. Nota positiva La bella notizia di ieri sera, invece, è la vena offensiva dimostrata da Ruben Loftus-Cheek: con la doppietta rifilata al Bologna il centrocampista è arrivato a quota cinque gol in 23 partite, un record che non raggiungeva dall’annata d’oro 2018-19, con Maurizio Sarri sulla panchina del Chelsea, e nel 2024, tra i centrocampisti, solo Zurkowski ha segnato tanto quanto l’inglese nei primi cinque campionati d’Europa. Anche se il suo bis non è servito a portare a casa una vittoria, l’apporto del numero 8 rossonero sotto porta si sta rivelando un'arma decisiva per l'economia del gioco del Diavolo.

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