"I tifosi ricordano Alboreto, la F1 no". La moglie Nadia: suo esempio corre ancora veloce

Michele tra i campioni a cui Ita Airways dedicherà un aereo

Michele e Nadia Alboreto alle Mille Miglia

Michele e Nadia Alboreto alle Mille Miglia

Rozzano (Milano) - ​Per celebrare il centesimo anniversario dell’autodromo di Monza, Ita Airways ha deciso di dedicare alcuni aerei ad ex glorie e uomini-simbolo della Formula Uno. Saranno così ricordati Tazio Nuvolari, Alberto Ascari ed Enzo Ferrari. Un quarto airbus in livrea azzurra, col logo dell’autodromo, sarà intitolato a Michele Alboreto, vicecampione del mondo nel 1985, il cui ricordo è rimasto nell’immaginario di tanti appassionati. A Rozzano, dove il pilota gentiluomo scomparso 21 anni fa è cresciuto e dove nel tempo non sono mancate le iniziative a lui dedicate, la notizia è stata accolta con favore. Soddisfazione è stata espressa anche dalla vedova del campione, Nadia Astorri Alboreto: l’evento contribuirà a mantenere viva la memoria dell’amato marito.

Nadia, cos’avrebbe pensato Michele di questa iniziativa?

"Ne sarebbe stato entusiasta. Proprio lui che, poco prima di morire, stava prendendo il brevetto per volare. Era appassionato anche di questo. Del resto, Michele era eclettico, gli piaceva spaziare in più ambiti".

Il 25 aprile 2001 la tragica scomparsa, come sono stati questi 21 anni senza di lui?

"Duri, certamente, ma purtroppo o per fortuna la vita prosegue. Quando sono rimasta vedova avevo 44 anni e due bambine da crescere: ho cercato di guardare avanti. Ho fatto l’imprenditrice, oltre che la mamma. Dal punto di vista sentimentale non mi sono più rifatta una vita: di grande amore ce n’è uno solo e per me è stato Michele".

Che tipo di persona era suo marito, dentro e fuori le piste?

"Era molto determinato e non solo nello sport. È questo il messaggio che può ancora a trasmettere: la caparbietà come spinta per raggiungere i propri obiettivi. Era anche un uomo gentile, molto aperto, disponibile coi fans. Aveva un grande senso dell’ironia ed è questo l’aspetto che mi manca di più".

Ritiene che la Formula Uno lo abbia dimenticato in fretta?

"La Formula Uno è andata avanti, senza guardare troppo indietro. Di certo ci sono tanti appassionati che ancora lo ricordano. Poi ci sono le iniziative del Ferrari club e quelle di Comuni come Rozzano, che ha dedicato a mio marito una statua e una piazza e che perciò ringrazio di cuore. Un pensiero a Enzo Dell’Orto, scomparso di recente, che ha raccolto oltre 20mila firme affinché una delle curve di Monza venisse intitolata a Michele".

 

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