Inter: Handanovic para le critiche e blinda la porta

Solo due reti subìte nelle ultime 9 gare. Poche alternative sul mercato e il vice Radu ancora da testare: Samir può restare titolare ancora a lungo

Samir Handanovic

Samir Handanovic

Milano - C'è molto di Samir Handanovic nei numeri della seconda difesa del campionato. Venticinque gol subiti, ma solo due nelle ultime nove. Dalla trasferta di Roma in poi segnare all’Inter è diventato tremendamente complicato. Merito del trio difensivo davanti allo sloveno (Skriniar, De Vrij, Bastoni) e di chi difende i pali, chiamato a mettere le rare pezze su cui c’è bisogno di intervenire. La sfida ai giallorossi è stata anche l’ultima in cui sul capo dell’esperto portiere sono piovute critiche. Un tiro di Pellegrini deviato, un colpo di testa di Mancini, in mezzo Skriniar e Hakimi a segno più diverse occasioni sciupate dagli avanti nerazzurri.

Il riscatto con la Juventus

Il giorno dopo uno scontro diretto che l’Inter poteva vincere, nel calderone dei giudizi negativi c’erano i giocatori che avevano mancato il bersaglio e chi non era riuscito a difendere il proprio. Tiri ben indirizzati, quelli giallorossi, ma Handanovic scontava settimane precedenti nelle quali aveva lasciato passare conclusioni meno chirurgiche, a volte innocue. Per un bel po’ era sembrato impietrito, superato dalle traiettorie senza riuscire nemmeno a tuffarsi. Già nella gara successiva contro la Juventus una sventola di Chiesa è finita sui guantoni del capitano interista, invece che in rete. Una partita a tratti dominata, ma senza quell’intervento il finale sarebbe stato complicato da gestire per una squadra che non aveva ancora la confidenza odierna con gli scontri diretti.

Proprio quello è stato un mattone importante, per il primato odierno e per Handanovic. Con un lungo seguito: rapido doppio intervento a Firenze con il risultato in bilico, una bella respinta su Immobile contro la Lazio, un tris di miracoli nel derby racchiuso in pochi minuti. Infine l’Atalanta, rispedita al mittente quando Zapata e Muriel hanno provato a bussare. Le possibilità che l’Inter in estate torni alla ricerca di un successore stanno cominciando a diradarsi, sia perché la situazione societaria è ancora incerta (conseguentemente non si conosce il budget per la prossima finestra di mercato) sia perché alla soglia dei 37 anni che compirà a luglio il portiere sta scalando nuovamente le gerarchie di gradimento.

Avanti con Samir

La scadenza del contratto è fissata a giugno 2022, una stagione e mezza è quindi garantita e chissà che tra i discorsi imbastiti per i rinnovi dei più giovani compagni (Martinez, Barella, Bastoni) non venga fuori anche un incontro concernente la situazione tra i pali. A oggi il giovane vice Radu (23 anni) non sembra ancora pronto per mettersi sulle spalle una maglia pesante come quella del portiere titolare all’Inter, mentre le possibili scelte sul mercato sono tutte costose, dall’argentino Musso all’italiano Cragno. Parliamo di un investimento da una trentina di milioni, con tutti i dubbi che un’esperienza in una piazza più esigente di Udine o di Cagliari comporta, soprattutto nel ruolo più delicato di tutti. Prima o poi qualcuno dovrà subentrare al freddo Samir, ma avanti così e quel giorno non arriverà prestissimo. Non solo per le parate in serie, ma anche per il feeling trovato con i compagni di reparto nella costruzione dal basso, fondamentale su cui lo sloveno ha lavorato molto riuscendo a sviluppare un pregevole gioco con i piedi. "Il calcio è cambiato", ha scherzato Handanovic con Guidolin in una recente diretta tv. Anche lo sloveno non è lo stesso dei tempi di Udine, quando lo allenava il vecchio tecnico. Ma è ancora un fior di portiere.  

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