Miart, ritorno al futuro con 145 gallerie

La fiera di arte moderna e contemporanea non rinuncia all’appuntamento in presenza a settembre con un’edizione ricca di arte e poesia

Opere in mostra nell’ultima edizione di Miart, nel 2019

Opere in mostra nell’ultima edizione di Miart, nel 2019

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Milano - Dal ritorno dei galleristi storici sino alla presenza di collezionisti importanti che arriveranno dall’estero e hanno già prenotato gli alberghi. A settembre tutto è pronto per partire con Miart, dal 17 al 19 settembre, a FieraMilanocity, la venticinquesima edizione della fiera internazionale di arte moderna e contemporanea, e la Milano art week, un ricco cartellone di eventi che animerà la città.

Fiorisce la fiducia, "non ho mai smesso di crederci in questa edizione", esulta il direttore artistico di Miart, Nicola Ricciardi. "Dobbiamo ricostruire il rapporto sulla fiducia e sono felice che le gallerie milanesi storiche - da Raffaella Cortese a Monica De Cardenas a Francesca Kaufmann Repetto - che hanno fatto grande la fiera negli ultimi sette anni abbiano creduto nel nostro progetto. Quando sono entrato in carica in ottobre la richiesta da parte di tutti è stata di tornare a guardarsi negli occhi". Poi ci sono importanti new entry, come Franco Noero di Torino, che non faceva Miart da dieci anni, e alcune gallerie straniere che "non era proprio scontato che venissero", come Zeller Van Almisick di Vienna o Stems gallery di Bruxelles. Complessivamente sono 145 provenienti da 20 Paesi, oltre all’Italia, divise in 5 sezioni (Established Contemporary, Established Masters, Emergent, Decades, Generations): presenteranno nei padiglioni di fieramilanocity MiCo – e parallelamente su una piattaforma digitale dedicata – opere di artisti contemporanei affermati, maestri moderni e giovani emergenti. Con un percorso ricco di dialoghi, scoperte e riscoperte dai primi del Novecento alle creazioni delle ultime generazioni

Perchè come spiega il direttore Miart non è una semplice "fiera" ma qualcosa in più, "offre la possibilità di ammirare tante mostre, alcune personali, collettive, di grandi artisti e di emergenti". Con la Galleria Gomiero che porterà gli arazzi di un’artista molto brava, Marta Ottolenghi, e la Montrasio che porterà Denis Oppenheim. E sarà anche un’edizione poetica, nel senso che Miart chiederà agli artisti che esporranno di condividere "versi, citazioni, e frammenti di poesie significative per la loro ricerca e il loro lavoro". "La grande novità di Miart 2021 - ha aggiunto il direttore - è fisica ed è il cambio di padiglione. Dopo tanti anni nello storico padiglione 3 di fieramilanocity abbiamo fatto un salto, siamo passati al piano superiore e siano andati al padiglione 4. Uno spazio che è fantastico perché credo restituisca meglio quell’idea e quell’ambizione di internazionalità che miart ha portato avanti negli ultimi otto anni". Con un obiettivo molto preciso che Ricciardi e Fiera Milano ribadiscono: "Facilitare il più possibile lo scambio, il commercio, la pratica dei galleristi e l’interazione con i collezionisti".

L’accesso avverrà in sicurezza e al momento dell’acquisto del biglietto online sarà assegnata anche la fascia oraria meno affollata. Ricco il palinsesto che l’assessorato alla Cultura sta mettendo a punto con Art week: da segnalare la grande mostra di Claude Monet, a Palazzo Reale, che aprirà proprio in quei giorni, realizzata in collaborazione con il museo Marmottan di Parigi, e la retrospettiva su Mario Sironi, allestita al Museo del Novecento. Miart rinnova la collaborazione con Intesa Sanpaolo. Confermato anche per questa edizione il Fondo di Acquisizione di Fondazione Fiera Milano del valore di 50 mila euro destinato a opere d’arte che andranno a implementare la collezione di Fondazione Fiera Milano, oggi ospitata all’interno della Palazzina degli Orafi, sede di Fondazione, che attualmente si compone di 99 lavori in rappresentanza di linguaggi artistici differenti. E Milano, con il supersalone di Boeri e Miart punta tutte le sue carte su un settembre di arte, cultura e design.

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