Marco Mengoni a Milano: non solo Atlantico tour

Tante contaminazioni nelle tre date milanesi fra gli inediti scritti con Mahmood e Gazzelle e suoni ripuliti

Marco Mengoni (Lapresse)

Marco Mengoni (Lapresse)

Milano, 8 novembre 2019 - Sette Forum in un anno se li possono permettere davvero in pochi. Marco Mengoni è uno di questi. In scena da oggi a domenica col suo Atlantico Touri, l’idolo di Ronciglione aggiunge altre tre notti alle quattro regalate ai fans sei mesi fa. In mezzo i concerti estivi nei luoghi della bellezza e un nuovo album dal vivo.

Marco cosa cambia rispetto al tour primaverile? «Diciamo che ho contaminato quell’esperienza con i suoni e gli umori del tour estivo. Quindi l’impianto è quello dell’Atlantico tour, ma diverse situazioni nascono dall’anima acustica del Fuori Atlantico. Un ibrido che mi ha portato a ripulire molto il suono dello spettacolo di primavera».

Poi ci sono i pezzi nuovi. «Recuperiamo un pezzo di ‘Atlantico’ che prima non facevo, ma anche due dei tre inediti inseriti nell’album dal vivo appena pubblicato, val a dire ‘Duemila volte’, scritta con Mahmood, e ‘Calci e pugni’ scritta con Gazzelle a cui tengo particolarmente».

Perché? “L’abbiamo registrata in presa diretta, io in una stanza e il trio che m’accompagna ormai da 15 anni in un’altra. Dal vivo la riproponiamo esattamente in questa veste».

Verrà pure il sindaco Sala, con cui chiacchera in podcast ogni quindici giorni nella serie “Il riff di Marco Mengoni”? «Gli ho detto che può avvertirmi anche cinque minuti prima di venire, perché per lui il biglietto c’è sempre. Durante il concerto faccio uno speech un po’ scherzoso sulle borracce di alluminio che abbiamo distribuito agli studenti di Milano il primo giorno di scuola nell’ambito della campagna plastic-free. Mi ha sorpreso ricevere più messaggi per i capelli in disordine che ho nelle foto di quel giorno di quanti non ne riceva il 25 dicembre per il compleanno. E mi ha sorpreso ancor di più che i social abbiano rilanciato più la storia dei capelli che la campagna ambientalista in cui col sindaco ci stavamo impegnando».

Un segno dei tempi. «Penso che si dovrebbe pagare un gettone per ogni commento sui social. Sono convinto che così molti ragionerebbero un attimo prima di scrivere qualsiasi cosa che gli passi per la mente. E magari direbbero pure qualcosa di costruttivo».

Perché ha sentito la necessità di documentare questo giro di concerti in un disco, “Atlantico/On Tour”? «Il live è la massima espressione di quello che avresti voluto dire nel disco. Perché solo sul palco riesci di solito a riscattare le piccole cose che non ti sono venute in studio. In tour, poi, i pezzi iniziano a vivere una vita loro, svincolata dalla versione del disco, addirittura con dei passaggi armonici a volte diversi. Per questo mi è sembrato giusto fermare quell’attimo di vita che c’è sul palco».  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro