Enrico Ruggeri: "La mia storia da cantare dopo mesi con il pubblico"

Estate Sforzesca, il ritorno del cantante milanese

Enrico Ruggeri

Enrico Ruggeri

Milano, 22 luglio 2020 - “I was a punk before you were a punk” cantavano i Tubes nei loro tumultuosi anni Settanta rivendicando con rabbia il lignaggio di una generazione. La stessa che Enrico Ruggeri (autore nel 2004 di un album un po’ sulla stessa lunghezza d’onda come “Punk prima di te”) racconta domani ad Elisabetta Sgarbi sul palco della Milanesiana. "Forse si parlerà un po’ di letteratura, ma non riesco ad immaginare le domande di Elisabetta" ammette lui che, finito l’incontro, prenderà in mano le redini della band per guidarla attraverso i suoni e i versi di una vita.

Con che spettacolo si ripresenta all’Estate Sforzesca? "Con quello che stavamo portando in tour prima del disastro. S’intitola “Una Storia da Cantare” e mi consente di raccontare cose, di affrontare il mio repertorio, ma anche qualcosa d’altri come ‘La canzone dell’amore perduto’ di De André. Questo è il mio primo concerto del 2020 davanti ad un pubblico non televisivo".

Quanti altri ne ha in agenda? "Quattro o cinque confermati più un’altra decina in attesa di conferma, perché al momento in ogni comune, a prescindere dalla colorazione politica, chi sta all’opposizione si sente in diritto di avanzare ‘istanze diverse’ dalle scelte dell’amministrazione. Strana estate quella in cui le discoteche fanno quel che gli pare, i manifestanti in piazza pure, spiagge e movida non ne parliamo, ma quando si parla di riaprire le scuole e di tornare alla musica c’è chi dice no".

Con la fisicità delle canzoni come la mettiamo? "Si tratta di un’esibizione acustica coi miei musicisti, quindi ci sarà meno gente invogliata a venire a battere i piedi sotto al palco. Ma non sarà una noia, perché piuttosto movimentata. In teatro la formula a funzionato e spero che funzioni pure al Cortile delle Armi del Castello".

Ora cosa fa? "Sono in studio a Milano a lavorare sull’album di Massimo Bigi, un cantautore di Castiglione del Lago in cui credo".

Cos’altro c’è all’orizzonte? "Poco, perché si naviga a vista. Ho finito il mio quinto romanzo, ma non so ancora quando uscirà. Pure questi concerti non mi azzardo a chiamarli tournée. Diciamo che, quando succede, suono". A.S.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro