'Ali Dorate', il cielo sopra Milano / VIDEO

Finazzer Flory ha dato voce a 19 statue di personaggi storici nel suo cortometraggio girato durante il lockdown

“Ali Dorate - I giorni del silenzio” all’Anteo City Life e all’Anteo Palazzo del Cinema

“Ali Dorate - I giorni del silenzio” all’Anteo City Life e all’Anteo Palazzo del Cinema

Milano, 29 settembre 2020 - Si chiama “Ali Dorate - I giorni del silenzio” il nuovo cortometraggio di Massimiliano Finazzer Flory, girato a Milano durante il Venerdì Santo, i giorni della Passione e del lockdown. Finazzer Flory l’ha diretto, scritto e ha anche prestato la voce a diciannove statue di personaggi storici, da Leonardo a Manzoni, da San Francesco a Verdi che interrogano, confortano e esortano alla speranza i milanesi chiusi nelle loro case.

"È non solo un documentario ma un film emozionale", dice il regista e drammaturgo. È anche un racconto dei mesi passati con l’occhio di artista di Finazzer Flory: "Non ho mai creduto che le piazze fossero vuote e le città deserte. C’era molto umanità ma non era visibile agli occhi. Era altrove e visibile col cuore. Io l’ho ritrovata nel silenzio", afferma. Una riflessione alternativa che si conclude con una nota di vita e speranza, a cui ha contribuito anche l’iniziativa “Una parola al giorno” lanciata proprio dal regista e attore su “Il Giorno“ nei giorni più drammatici dell’epidemia, invitando i lettori a costruire una "letteratura del ricordo" collettiva che ha funzionato come esorcismo per la paura. Il cortometraggio da 18 minuti, realizzato in collaborazione con Rai Cinema e presentato anche alla Mostra del cinema di Venezia, è nato da riprese in 4K effettuate coi droni. Una delle “Ali Dorate“, a cui si riferisce il titolo del film, è proprio quella della "tecnologia che è la cultura del nostro tempo". Ma imprescindibile nella visione di Finazzer Flory è l’altra ala, quella della "tradizione, cultura della nostra storia".

«È un manifesto politico, nel senso nobile del termine. È un richiamo a fare città o come direbbe Calvino "saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio"". È anche una scoperta della dimensione femminile della città, fra la Madonnina e la statua di Minerva sopra l’Arco della Pace: "Nella mitologia la dea protegge i mestieri e gli artisti, corteggiati durante il lockdown perché erano i portavoce del sentimento e ora abbandonati a sé, un po’ come le statue circondate da automobili e monopattini. Io sono convinto che l’arte debba essere salvaguardata perché ci può salvare". Il film sarà in programmazione sia all’Anteo CityLife che all’Anteo Palazzo del Cinema. Venerdì prossimo alle 18.30 a CityLife ci sarà la presenza e un’introduzione del regista e anche sabato, alle 19 al Palazzo del Cinema.  

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