Via libera definitivo al licenziamento del vigile "cancella-verbali"

Il Comune aveva trasferito. Damiano Borchielli. dopo le prime perquisizioni. Poi l’ha mandato via

Damiano Borchielli non farà più parte del Corpo della polizia locale di Milano. Mandato via il 22 marzo 2018 dal Comune, a seguito del coinvolgimento nell’inchiesta che nel maggio 2012 si chiuse col suo arresto per truffa, falso e abuso d’ufficio, ieri la Cassazione ha respinto l’ultimo ricorso della difesa dell’ex ghisa, rendendo definitivo il provvedimento di licenziamento. Nell’istanza presentata alla Suprema Corte per ribaltare il giudizio d’Appello del 5 febbraio 2020, il legale di Borchielli ha puntato sulla presunta intempestività dell’avvio del procedimento disciplinare, sostenendo che gli uffici di Palazzo Marino avessero avuto contezza dei guai giudiziari dell’agente già il 15 febbraio 2011, il giorno in cui fu sottoposto alla prima perquisizione delegata dalla Procura ai suoi colleghi di piazza Beccaria; nonostante questo, la linea della difesa, l’amministrazione ha contestato l’addebito solo il 6 luglio 2012. Dal canto suo, il Comune ha replicato che l’iter è scattato in quel momento perché solo all’epoca è arrivata "notizia certa e qualificata dei fatti di rilevanza penale addebitati a Borchielli". Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché incentrato sull’accertamento "di un fatto storico", riservato al giudice di merito. Conclusione: l’ex vigile cinquantenne è definitivamente fuori.

Il caso era scoppiato dieci anni fa, quando Borchielli, ai tempi in servizio all’ufficio Cosap del Comando di Zona 1 in piazza XXV Aprile, finì ai domiciliari su ordinanza firmata dal gip Maria Cristina Mannocci. Negli atti dell’indagine coordinata dal pm Grazia Colacicco si parlava di ben 136 atti (98 ricorsi in Prefettura e 38 verbali) che l’uomo avrebbe manipolato, falsificandone i dati per conto dei multati che lo contattavano (retribuendo i suoi "favori"). Senza contare altri 176 ricorsi per contestare altrettante sanzioni comminate nelle Ztl di mezza Italia, con utilizzo delle false dichiarazioni di una trentina di invalidi che attestavano (mentendo) di essere stati a bordo di quelle auto; peccato che tra i nomi ci fossero pure quelli di alcuni morti. Nel corso del lungo iter giudiziario, alcune accuse sono cadute, mentre altre sono finite in prescrizione. Alla fine, Borchielli è stato condannato in via definitiva nel 2018 a 2 anni e 4 mesi di reclusione. Nel frattempo è arrivato il licenziamento, seguito a un primo trasferimento e alla successiva sospensione.

Nicola Palma

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