Quando le truffe sono commesse
da falsi operatori della banca
che spingono a compiere operazioni
che hanno come effetto
lo svuotamento del conto corrente
la strada per ottenere un indennizzo
da parte dell’istituto è in salita
Emerge dalle recente decisioni
del collegio milanese dell’Arbitro
Bancario Finanziario (Abf)
che hanno segnato uno spartiacque
La banca non deve risarcire
il correntista quando l’email o l’sms
truffaldino usato come esca
"presenta indici di anomalia
e di inattendibilità non trascurabili"
come ad esempio errori grammaticali
L’indennizzo viene concesso
solo nel caso di truffe online
particolarmente sofisticate.