Un contributo per i “Cuori in emergenza”

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Ci sono Paesi dove i bambini malati di cuore non hanno speranze di cura. Per questo nasce il progetto "Cuori in emergenza", promosso dall’associazione Bambini cardiopatici nel Mondo per consentire ai piccoli gravemente malati di raggiungere l’Italia ed essere operati al Policlinico San Donato. Per sostenere queste preziose iniziative salva-vita, fino al 26 febbraio è attiva una raccolta di fondi attraverso il numero 45587. Inviando un sms si possono donare 2 euro, 5 o 10 euro con una chiamata da rete fissa.

Da trent’anni Bambini cardiopatici nel mondo, grazie al supporto volontario di affermati specialisti – tra questi, lo storico cardiochirurgo pediatrico del Policlinico San Donato Alessandro Frigiola (nella foto) – cura i piccoli nati nelle aree più disagiate del Pianeta, organizzando missioni operatorie all’estero, formando i medici locali e costruendo centri di cardiochirurgia pediatrica. La grave crisi internazionale, che a partire dal 2016 ha coinvolto diversi Paesi nei quali la onlus operava da tempo, ha però reso sempre più ardua l’organizzazione di missioni operatorie in loco. Da allora è attivo il progetto Cuori in emergenza, che in questi anni ha salvato la vita a 118 bambini. In media ogni operazione costa complessivamente 18mila euro. Per ciascun bambino l’associazione, da sola o in partnership con altri enti, assicura la copertura di tutte le spese necessarie per il trasferimento, la degenza ospedaliera, gli esami diagnostici, l’intervento chirurgico e i trattamenti post operatori, ma anche per l’accoglienza dei familiari in strutture esterne all’ospedale nel periodo in cui i pazienti sono ricoverati in terapia Intensiva. A.Z.

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