"Tumore al seno non diagnosticato". Due medici milanesi a processo

La vittima è un magistrato: la visita all’Icp dell’Asst Milano Nord non aveva rilevato il cancro

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di Beatrice Raspa

Si sottopone alla mammografia, scopre di avere lesioni sospette al seno che fanno pensare il peggio, ma la biopsia dà un esito tranquillizzante: formazioni benigne. Invece ha il cancro, ma lo scopre solo in un secondo momento, quando cambia ospedale. Protagonista della vicenda è una cinquantenne milanese, un magistrato, che dopo avere affrontato un intervento chirurgico e la guerra alla malattia ha trascinato a processo i medici che non le avevano diagnosticato per tempo il tumore, il dirigente dell’unità operativa della Radiologia senologica dello Icp della Asst Milano Nord, Paolo Fernando Princi, e una collega anatomopatologa del medesimo centro. I fatti risalgono al 2013 e il dibattimento , davanti al giudice Vincenzo Nicolazzo, è frutto di un’imputazione coatta, ottenuta dalla parte offesa che si è tenacemente opposta a una richiesta di archiviazione della Procura di Brescia (competente per procedimenti che riguardano magistrati di Milano, ndr).

La donna sette anni fa, durante una visita di routine, si sentì dare una brutta notizia: lo screening al seno aveva evidenziato lesioni da approfondire. L’esame istologico eseguito successivamente tuttavia le fece tirare un sospiro di sollievo: referto negativo. Lesioni di tipo benigno, concluse la biopsia. Solo in occasione di una seconda visita medica, in questo caso in un altro centro ospedaliero, lo Ieo, venne a galla la verità: la signora aveva il cancro. Di qui la denuncia, nel 2015, suffragata da consulenze che evidenzierebbero la malignità di quelle lesioni fin dal 2013. Ma i consulenti della Procura non hanno dato per certo il nesso causale tra la presunta interpretazione sbagliata di quei segni e l’insorgenza della malattia, la quale potrebbe pure essersi sviluppata in un secondo momento. Rimane poi il dubbio che i prelievi istologici abbiano riguardato un’area cellulare non toccata dal tumore. I vetrini della biopsia hanno infatti confermato l’esito benigno delle misteriose lesioni. Un giallo. Ieri il pm Federica Ceschi ha chiesto di ascoltare i consulenti della parte offesa. Le difese invece si sono opposte. Il giudice si è riservato la decisione, e potrebbe anche disporre una perizia. Se ne riparla il 21 dicembre.

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