Treni, ancora sassate e aggressioni: raid contro una capotreno

A Greco vetri spaccati da un balordo: nessun ferito ma il treno è stato soppresso

Vetri in cabina

Vetri in cabina

Milano, 13 maggio 2018 - Non c'è pace per i treni regionali. Una serie che pare infinita di aggressioni e atti vandalici ieri si è arricchita di altri due episodi, a tre ore di distanza l’uno dall’altro. Partiamo dal primo, avvenuto alla stazione di Greco Pirelli. Sono quasi le 6, il personale di Trenord sta effettuando le prove propedeutiche alla partenza sul convoglio 10901 delle 5.52 con destinazione Brescia: a un certo punto, i ferrovieri notano un uomo che impugna un grosso sasso preso dalla massicciata e lo scaglia con violenza contro la motrice, mandando in frantumi il vetro laterale. Per fortuna, fanno sapere dalla società di piazzale Cadorna, nessuno è rimasto ferito; il treno è stato soppresso. Stando alle prime informazioni, si tratterebbe di un balordo che bazzica nella zona e che si è allontanato subito dopo il raid. Da sottolineare che nello stesso tratto si erano verificati a fine marzo altri due lanci di sassi, in quelle occasioni prendendo come bersagli due treni in corsa: prima il vetro di un portellone distrutto da un masso scagliato nel tratto tra Greco e Sesto San Giovanni, poi un macchinista 31enne ferito da una pietra che aveva bucato il vetro laterale della cabina pilota.

Non solo vandalismi, però. Sì, perché alle 8.20 è scattata l’ennesima aggressione nei confronti di un dipendente di Trenord. Siamo sul convoglio 25024 partito da Porta Garibaldi alle 7.30 e diretto a Como San Giovanni. All’interno del vagone deserto ci sono solo la capotreno di 22 anni e un cinquantenne originario della Repubblica Dominicana residente a Milano. Alla richiesta di mostrare il biglietto, l’uomo mostra un abbonamento senza la relativa documentazione di pagamento, e a quel punto la capotreno gli dice che deve scendere. L’uomo va su tutte le furie e colpisce la donna con un violento schiaffo, prendendola poi a spintoni. La funzionaria di Trenord riesce comunque a mantenere il sangue freddo e a cambiare scompartimento, comunicando al macchinista di fermarsi alla stazione più vicina, come prevede il protocollo di sicurezza. A Carimate il treno arriva pochi minuti dopo e attende a porte rigorosamente chiuse l’arrivo dei carabinieri di Cantù, che prendono in consegna l’energumeno. La giovane capotreno in ambulanza viene portata al pronto soccorso del Sant’Antonio Abate di Cantù, dove le verranno riscontrate lesioni lievi. Il suo aggressore è stato denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e porto abusivo d’armi, visto che in tasca aveva un taglierino.

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro