Travolto da un furgone Giovanni non ce l’ha fatta

Il noto ristoratore Brancaleon si è spento a cinque giorni dall’incidente. Era stato investito dal mezzo in retromarcia di un corriere in via Siracusa

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di Barbara Calderola

Alla fine Giovanni Brancaleon non ce l’ha fatta. È morto il ristoratore di Pioltello investito dal corriere espresso martedì scorso in via Siracusa, davanti alla sua trattoria. L’uomo era arrivato al San Raffaele con ferite molto gravi dopo l’impatto con il furgone, ed era in coma, purtroppo a distanza di 5 giorni è spirato. La città si stringe attorno alla famiglia, l’esercente era molto conosciuto. "Lascia un vuoto anche per il suo impegno a favore della categoria", dice commossa Paola Ghiringhelli, assessore al commercio. La data delle esequie non è ancora stata fissata, anche perché sul corpo del 75enne verrà eseguita l’autopsia.

Il tragico esito dell’incidente allunga la scia di sangue sulle strade dell’hinterland. A farne le spese, sempre più spesso, sono pedoni, come Giovanni. L’oste era a pochi passi dal suo locale quando il mezzo l’ha centrato, al volate un trentenne, negativo ai test su alcol e droga ai quali l’ha subito sottoposto la polizia locale che indaga sulla dinamica. La responsabilità del giovane è chiara, ha colpito Brancaleon in retromarcia.

Manovre vietate, velocità, azzardi sono le cause che negli ultimi mesi hanno cancellato tante esistenze in tutta la provincia. A febbraio uno dei casi più eclatanti: a rimetterci al vita fu Mattia Rossi, 31enne di Melegnano. Usciva dalla palestra a Monza e stava raggiungendo un amico quando è stato sbalzato a terra da un’auto pirata. I carabinieri sono riusciti a rintracciare subito il responsabile a bordo di una Smart ammaccata, un 42enne di Carugate, ubriaco alla guida. L’uomo è accusato di omicidio stradale.

Giornata nera, il 13 settembre scorso, per gli utenti deboli della strada anche nel Sud Milano: in poche ore un morto e sei feriti, dal ciclista 50enne che non ce l’ha fatta, a Robecco, alla undicenne a passeggio messa sotto, per fortuna senza gravi conseguenze, a Rozzano. Prima, a Binasco, stessa sorte e stesso esito per una ragazzina di 13 anni in sella a una bicicletta.

È durata poco anche la latitanza di un altro pirata della strada, un quarantenne di Milano, che a maggio aveva travolto lasciandola per terra ferita una biker a Vimodrone. Anziché soccorrerla, era scappato. Un’indagine alla Maigret della polizia locale ha rintracciato l’auto, una Panda bianca e rossa protagonista dell’incidente, che non era sfuggita all’attenzione degli investigatori per l’originalità della carrozzeria, e alla fine dalla macchina, a noleggio, si è risaliti al guidatore, consegnato alla giustizia.

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