"Trasloco obbligato ma alternativa inadeguata"

Ernesto e Rosanna Mattei, 81 e 70 anni, devono andarsene dopo 36 anni ma la soluzione non arriva.

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Le famiglie di inquilini regolari stanno lasciando gli appartamenti di via Bolla in vista della riqualificazione. Siamo nel complesso Aler del quartiere Gallaratese, messo in ginocchio da assalti di occupanti abusivi (su 244 alloggi tra i civici 26 e 42, uno su tre è abitato senza titolo), furti di elettricità, discariche. Ma tra chi resta c’è chi chiede aiuto.

E’ il caso dei due fratelli Ernesto e Rosanna Mattei, 81 anni lui, 70 lei, in via Bolla 38 da 36 anni. Tra gli ultimi regolari rimasti, escono di casa solo quando è strettamente necessario, "perché non siamo in un contesto civile". Con i loro ex vicini di casa avevano instaurato un rapporto di amicizia. Ora sono rimasti isolati.

"Non abbiamo ancora traslocato perché tutte le case alternative che ci sono state proposte dall’Aler - spiega Ernesto Mattei - non sono adatte alle nostre esigenze: o sono senza ascensore oppure non hanno gli spazi adeguati a due persone anziane, che, seppur non invalide, hanno tanti problemi di salute. Io ho un tumore osseo e tre ernie, mia sorella un’ernia e difficoltà di deambulazione".

Vorrebbero tranquillità dopo una vita difficile. "Ho perso un occhio quando ero un bambino, nel 1946, dopo l’esplosione di un ordigno. Eravamo 5 fratelli, di cui uno morto durante la guerra. Nel 1953 ci ha lasciato anche mio padre e io, il maggiore, mi sono rimboccato le maniche per andare a lavorare, anche perché la mamma era quasi cieca".

Nel 1984, lui e la sorella Rosanna, rimasti sempre insieme, si sono trasferiti dalle case minime di via Zoagli in via Bolla. Ora sarebbe tempo del secondo trasloco. "Noi vorremmo andare in viale Certosa, avvicinandoci ad alcuni nostri ex vicini, ma ci sono state proposte delle case in altre vie, senza ascensore o con una disposizione delle stanze non adatta a noi. Perché non possiamo essere accontentati?".

A supportarli c’è Carmela Rozza, consigliere regionale Pd: "Sono esterrefatta dall’incapacità di pianificazione per la ricollocazione delle famiglie di anziani di via Bolla. Non è accettabile proporre appartamenti senza ascensore a un malato di tumore osseo. Queste persone sono in balìa dell’incapacità di governo di Aler e della Regione. A quell’età, la cosa più importante è ritrovare le persone con cui avevano relazioni: in viale Certosa ci sono delle case vuote che è possibile assegnare".

Gli uffici Aler rispondono che ai due sono stati finora proposti tre alloggi nella zona di Mac Mahon e piazza Prealpi, rifiutati per la metratura ("ma non è possibile andare oltre 55 metri quadri, per due persone") o altri motivi. "Ne stiamo cercando un quarto, cercheremo di andare loro incontro. La scelta sarà comunque condivisa".

Marianna Vazzana

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