
Storia di un ecomostro Dopo quasi 40 anni tornerà a fiorire il quartiere delle Rose
di Massimiliano Saggese
Era il luglio del 2003 quando l’allora vicesindaco di Pieve Emanuele, Raffaele Vampa (in quota a Rifondazione comunista) fece sobbalzare sulle sedie i vertici di Enpam (e non solo) chiedendo la demolizione dei “mostri” del quartiere delle Rose: palazzoni ufficio alti 8 piani realizzati come centro direzionale per il polo fieristico che doveva sorgere a Lacchiarella (al centro Girasole) ma che poi venne realizzato a Rho. Una demolizione chiesta per riqualificare il quartiere e dare sicurezza alle centinaia di famiglie che vivevano nell’adiacente quartiere residenziale.
Sono passati 20 anni esatti e l’ultima fase di quella che allora sembrava una provocazione politica sta diventando realtà grazie al piano triennale di lavori pubblici presentato dal sindaco Pierluigi Costanzo (Pd) che vede una cifra record destinata a manutenzioni, rifacimenti e nuove opere sul territorio: quasi 25 milioni di euro. Effetto Pnnr certamente, ma specialmente il grande risultato di progetti vincenti che hanno vinto bandi di Città metropolitana, di Regione Lombardia o dei vari ministeri. Tra tutte sono due le opere considerate più importanti e strategiche, ossia il nuovo ponte di collegamento tra via dei Pini e via delle Rose e le due rotonde in programma su via Fizzonasco. Il ponte sarà un’opera imponente: una strada ciclopedonale rialzata che partirà da via dei Pini e arriverà al cuore del Pru di via delle Rose. Un progetto non solo fisico, ma sociale, che vuole finalmente unire al resto del paese il quartiere da sempre più isolato: via delle Rose si prepara dunque alla tanto attesa rinascita, da un lato attraverso gli spazi residenziali, già in avanzato stato di realizzazione e pensati per favorire la socializzazione e la comunità, dall’altro anche grazie all’ampliamento dei locali del centro polifunzionale che si prenderà un ruolo sempre più centrale nella vita pievese, con l’allargamento della scuola Afol, la nuova sede dell’asilo nido, lo spazio di co-working e il nuovo centro cottura per la refezione scolastica. I lavori sono già partiti. "Ci siamo spesi molto negli anni per riunire questo paese costruito in modo scellerato a macchia di leopardo, e ora credo che questi interventi siano cruciali per spingere ancora in questa direzione – spiega il sindaco Pierluigi Costanzo –. La maggior parte di questi progetti è già finanziata con entrate sicure, ora tutto dipenderà dall’esito delle gare e dal rincaro dei materiali, che potrebbe far variare il costo delle opere. Siamo comunque fieri di dare a Pieve davvero una grande opportunità di crescita, sia in termini di infrastrutture che di coesione sociale. Naturalmente non ci fermiamo: continueremo a monitorare occasioni di finanziamento provenienti da ogni lato per rendere il nostro un paese bello, ben tenuto, servito, un posto dove sia sempre più piacevole vivere". Come ciliegina sulla torta è previsto – con la realizzazione dello scavalco della Vigentina che riunirà il quartiere delle Rose a quello dei Pini – un centro commerciale tra la provinciale e le palazzine residenziali già in costruzione.