
Stefano Parisi (al centro) nella redazione de Il Giorno (Newpress)
Milano, 18 marzo 2016 - È "rammaricato" per la spaccatura del centrodestra a Roma («non aiuta e non ci voleva. Da Milano, comunque, il centrodestra rinascerà»), ma è concentrato sull’apertura della sua campagna elettorale domani mattina al Teatro Dal Verme («farò un discorso motivazionale ai volontari, i politici ci saranno ma non saliranno sul palco»). Stefano Parisi, candidato sindaco del centrodestra, arriva nella sede del Giorno per firmare la pergamena pro-Voloire e fa il punto sulla sua corsa elettorale.
Il suo non sarà un comizio ma un incontro motivazionale?
«Al Dal Verme ci saranno 1.500 persone, faremo un discorso organizzativo e motivazionale».
Lei ha parlato di modello Canvas. Che cos’è?
«È quando nelle aziende si fanno incontri per motivare il personale. Noi spiegheremo come ci si organizza per la campagna elettorale e quali messaggi veicolare. Distribuiremo anche un primo programma: dieci punti per Milano».
Manifestazione all’americana? «One man show»?
«Sì. È una novità rispetto alle classiche manifestazioni elettorali in Italia. L’incontro è organizzato dalla stesse persone che facevano i Canvas in Fastweb. Vogliamo motivare le persone e “alzare’’ l’adrenalina. Naturalmente ci sarà anche una parte più politica. Da Milano vogliamo rigenerare il centrodestra proprio durante questa campagna elettorale».
Protagonisti lei e i volontari. E i politici?
«Non saliranno sul palco. Né i leader né i capilista. È un incontro dedicato ai volontari».
Un sondaggio Tecné, intanto, registra che il suo rivale Sala è al 38% e lei al 34%, il divario al ballottaggio è 52-48%. Partita aperta? Svantaggio recuperabile?
«Sala è molto più noto di me perché è stato alla ribalta per mesi per via dell’Expo. Io devo recuperare in notorietà rispetto a lui. Quindi questi primi sondaggi per me sono abbastanza soddisfacenti. Ma non guardo tanto all’avversario, ma al livello di consenso che riusciremo a raccogliere. Non è un problema di percentuali, ma di persone che alla fine andranno a votare. Perché il centrodestra ha perso molto terreno negli ultimi anni e quello che sta succedendo ora a Roma non aiuta a riguadagnare la fiducia dei milanesi».
Non ci voleva la guerra Berlusconi-Salvini sul candidato a Roma?
«Non ci voleva. Ma ora dobbiamo concentrarci a far aumentare i consensi del centrodestra a Milano».
La coalizione terrà o potrebbe dividersi anche a Milano?
«Terrà. Dai leader del centrodestra continuano ad arrivare attestazioni di fiducia nei miei confronti nonostante ci siano profonde divisioni fuori da Milano».
A proposito di divisioni, se Passera fosse vostro alleato il centrodestra forse sarebbe già in testa nei sondaggi. È ancora possibile un accordo tra voi?
«Passera ha iniziato molto prima di me la campagna elettorale e ha già fatto un lavoro di studio, analisi e proposte valide, ad esempio quella sulla Città-Stato. Spero che a un certo punto io e lui potremo lavorare insieme».
Domani la convention al Dal Verme, domenica la Stramilano. Parisi maratoneta?
«Sì, correrò la Stramilano, ma mi sono allenato poco da quando sono candidato sindaco. Domenica farò anche un’altra cosa: andrò a San Siro a vedere Milan-Lazio. Io, romanista, tiferò Milan con entusiasmo».