Stato di agitazione ai nidi comunali Sul tavolo c’è un’ipotesi di appalti

L’Amministrazione di Bollate sta pensando di affidare il servizio per i piccoli a un’azienda consortile

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di Roberta Rampini

Stato di agitazione negli asili nido comunali di Bollate contro l’ipotesi di affidare la gestione del servizio all’azienda consortile Comuni Insieme. La mobilitazione è stata indetta dalla Fp Cgil Milano dopo la fumata nera al termine del tentativo di conciliazione con l’amministrazione comunale in Prefettura. Attualmente la gestione dell’asilo nido Il Giardino dei Ciliegi di via Verdi e dell’asilo nido il Giardino del Lillà di via Mameli, frequentati da 110 bambini, è del Comune. Ma nelle scorse settimane la giunta comunale ha deciso "di avviare un percorso valutativo" in merito all’opportunità di esternalizzare il servizio, decisione che ha sollevato malumori e proteste da parte del sindacato che lunedì sera si è presentato in consiglio comunale chiedendo un incontro con i capigruppo delle forze politiche che siedono tra i banchi dell’opposizione. "Abbiamo dato mandato ai nostri uffici comunali e ad alcuni esperti di predisporre una relazione con vantaggi e svantaggi nell’affidare all’azienda Consortile Comuni Insieme i nostri asili nido - dichiara il sindaco Francesco Vassallo -. Il nostro obiettivo è quello di migliorare il servizio per le famiglie. Non ci saranno effetti negativi per nessuno, le educatrici e ausiliarie verranno tutte assunte. L’azienda consortile gestisce il nostro centro prima infanzia Giocotanto e altri servizi per la prima infanzia nei Comuni che fanno parte dell’azienda, quindi ha esperienza sia in ambito educativo che sociale". Ma il sindacato non ci sta e punta il dito contro il fatto che questo cambio di gestione farebbe perdere alle venti lavoratrici lo status di dipendenti pubblici, "con il passaggio al contratto Uneba significherebbe aumentare le ore di lavoro a parità di salario, ridurre quelle destinate alla formazione e agli incontri con le famiglie, passare ad un regime pensionistico diverso - dichiara Alexandra Bonfanti, segretaria Fp Cgil Milano - noi abbiamo la sensazione che la decisione di esternalizzazione sia già stata presa, il fatto che si dica che stanno facendo una valutazione non è una garanzia che il passaggio di gestione non ci sarà. Per noi resta fermo il principio della gestione pubblica e diretta dei servizi educativi e resta prioritario la tutela economica e giuridica dei posti di lavoro. Stiamo parlando di servizi essenziali per le famiglie non possiamo pensare agli asili nido come a dei parcheggi. Serve investire su progetti educativi di valore per rispondere alle esigenze delle famiglie". Sindacati, ma non solo. Anche i genitori dei piccoli che frequentano i due nidi hanno promosso una raccolta di firme, mentre alcune forze politiche di minoranza si sono assunte l’impegno di chiedere la convocazione di un consiglio comunale aperto.

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