Soldi in Svizzera per evadere il Fisco: indagati 18 manager di una banca di Lugano

Inchiesta della Guardia di finanza coordinata dalla Procura di Milano: verifiche su 198 clienti italiani che avrebbero portato all'estero oltre 400 milioni

La sede della Pkb Privatbank a Lugano (Ansa)

La sede della Pkb Privatbank a Lugano (Ansa)

Milano, 7 novembre 2018 - Diciotto manager della banca svizzera Pkb Privatbank, che controlla anche l'italiana Cassa Lombarda, sono indagati in un'inchiesta del procuratore di Milano Francesco Greco e del pm Elio Ramondini che ipotizza i reati di riciclaggio e frode fiscale ed è nata dalle verifiche su 198 clienti italiani che hanno portato un totale di 409 milioni di euro a Lugano per nasconderli al Fisco e poi li hanno fatti 'riemergere' con la 'voluntary disclosure'.

Perquisizioni nell'istituto sono state effettuate dalla Guardia di finanza di Milano. L'inchiesta, condotta dal Nucleo di polizia tributaria e dal Nucleo di polizia valutaria della Gdf di Milano, in collaborazione con l'Agenzia delle Entrate, è nata dall'analisi della documentazione prodotta da 198 clienti italiani, residenti tra Milano e provincia e in gran parte imprenditori, che hanno aderito alla 'voluntary disclosure' comunicando, dunque, allo Stato le loro disponibilità estere per un totale di circa 409 milioni di euro. L'ipotesi della Procura, come spiegato dal procuratore Greco ai cronisti, è che alcuni manager dell'istituto di credito svizzero con sede a Lugano, i cosiddetti 'relationship manager', abbiano costituito una «rete» in Italia, con una «stabile organizzazione occulta», per procacciare clienti, aiutarli a portare i soldi all'estero e ad evadere il Fisco. E ciò, secondo gli inquirenti, anche grazie al fatto che in Italia ha sede Cassa Lombarda, che fa parte dello stesso gruppo di Pkb. Gli investigatori hanno ascoltato una cinquantina di clienti dell'istituto (estranei all'indagine al momento, perché hanno aderito alla voluntary) per ricostruire questa «rete» di 18 manager indagati (una serie di perquisizioni a loro carico sono state effettuate stamani e c'è stata anche un'ispezione informatica in Cassa Lombarda) e hanno ricostruito circa 1,5 milioni di contatti telefonici per i rapporti tra manager e clienti.

L'inchiesta ricalca quella con al centro la banca svizzera Credit Suisse Ag su una presunta maxi frode fiscale realizzata attraverso false polizze assicurative e poi conclusasi due anni fa con un patteggiamento dell'istituto elvetico e con un versamento di circa 109 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate. Erano venute a galla in quel caso alcune «liste» di clienti e relative ad oltre 13mila posizioni finanziarie.

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