Minacce sui social a Silvia Romano, gli investigatori chiedono a Facebook accesso ai dati

Individuati una decina di profili fake su Facebook e Instagram, il Ros vuole risalire alle reali idenità degli hater

L'arrivo a casa di Silvia Romano (Ansa)

L'arrivo a casa di Silvia Romano (Ansa)

Milano, 3 giugno 2020 - Una decina di profili fake sono stati individuati fra quelli che si sono resi protagonisti della campagna social contro Silvia Romano: per risalire alla vera identità gli investigatori di Milano hanno inoltrato a Facebook una richiesta di dati.

Procedono così le indagini sulle minacce contro la cooperante milanese rapita in Kenya e tenuta prigioniera per 18 mesi. Subito dopo la sua liberazione, il 9 maggio scorso, quando la ragazza fu vista indossare il velo islamico, gli hater si scatenarono contro di lei, al punto che la procura di Milano - sezione Antiterrorismo guidata da Alberto Nobili - decise di aprire un fascicolo per minacce aggravate. Gli investigatori del Ros, incaricati dell'indagine, hanno scandagliato la rete, cercando di risalire ai profili più attivi sia su Facebook, sia su Instagram (anch'essa di proprietà del colosso americano) e ne hanno selezionati una decina. A questo punto hanno inoltrato alla multinazionale la richiesta di accesso ai dati, per verificare le identità reali che stanno dietro ai nomi virtuali, in base a una procedura collaudata di collaborazione tra forze di polizia e social.

L'iter però richiedera' del tempo. L'iniziale sospetto che si trattasse di personaggi vicini all'estrema destra viene dal fatto che alcuni dei profili recano foto o video che fanno pensare a sigle estremiste, ma pure su questo si concentreranno le verifiche dei militari.

(fonte AGI)

 

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