Sesto, petizione da 35mila firme al ministro Bianchi per una scuola più inclusiva

L'associazione Genitori "La Nostra Famiglia" onlus ha elaborato una serie di proposte per tutelare gli studenti disabili e fragili

La pandemia sta facendo pagare un prezzo alto ai bambini disabili

La pandemia sta facendo pagare un prezzo alto ai bambini disabili

Sesto San Giovanni (Milano) - Una lettera al ministro dell’Istruzione per chiedere un confronto sui temi della disabilità. L’ha inviata l’associazione Genitori de “La Nostra Famiglia” onlus, che nelle scorse settimana aveva lanciato una raccolta firme che ha raggiunto le 35mila adesioni. “La pandemia ha segnato e continua a segnare l’esperienza scolastica di un’intera generazione. Le difficoltà esistono per tutti, in particolare per i bambini con disabilità”. L’associazione è partita dalla situazione di Sesto San Giovanni per elaborare una proposta e una serie di richieste. Si parte dalla necessità di copertura delle ore di educatore scolastico sia in presenza che in didattica integrata digitale. “Attualmente la copertura a Sesto è del 50%: il mancato riconoscimento delle ore richieste è un atto discriminatorio”. La partecipazione dell’educatore va anche valorizzata, dice la onlus, nel percorso scolastico e nella redazione dei piani individuali. Serve poi una raccolta puntuale di tutti i bisogni espressi dagli studenti più fragili, lavorando nei gruppi di inclusione: un’operazione che deve fare il Comune attraverso un suo rappresentante nei tavoli di ogni istituto.

I genitori sollecitano anche la definizione di un Accordo di programma per il diritto allo studio e l’integrazione sociale degli alunni con disabilità. “La petizione ha raggiunto 35mila firme, un’adesione importante da parte della città e anche a livello nazionale”. Forti di questo risultato, le mamme e i papà de “La Nostra Famiglia” non solo hanno chiesto un incontro al sindaco Roberto Di Stefano, ma hanno chiesto al Governo di aprire un dialogo per un nuovo modello di scuola. Al ministro Patrizio Bianchi, si elencano i disservizi da settembre a oggi: dai ritardi nelle assegnazioni degli insegnanti di sostegno alla mancanza di continuità educativa dovuta al turnover, dall’assenza di educatori durante la didattica a distanza alla mancata revisione dei piani educativi alla luce della nuova condizione di emergenza. “La petizione non è nata con l’intento di puntare il dito contro qualcuno, ma dalla volontà di capire insieme come poter fare un passo avanti. Nel primo lockdown abbiamo scritto un documento sul confinamento dei bambini e ragazzi disabili. Negli anni passati abbiamo dovuto far causa al Miur per la mancanza di ore di sostegno e anche contro il Comune per il mancato riconoscimento della totalità delle ore. Entrambi i ricorsi sono stati vinti”. Al ministro si chiedono certezze per il prossimo anno scolastico, ormai già alle porte. “Eliminare le riduzioni di orario per gli studenti con disabilità, a causa della mancanza di insegnanti di sostegno, che vanno nominati prima dell’inizio dell’anno, attivare lezioni in presenza in piccoli gruppi nelle zone di emergenza (questa opportunità si è verificata solo in poche scuole), investire sulla formazione dei docenti e stanziare risorse affinché i Comuni riconoscano tutte le ore degli educatori”.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro