Se la Stazione Centrale è meno accessibile

Gabriele

Moroni

Frequento quotidianamente la Stazione Centrale di Milano e spesso mi imbatto in viaggiatori che, a causa di un bagaglio un po’ ingombrante o pesante o di altri impedimenti, si affannano sulle (poche) scale mobili o sui tapis roulant, in quanto non sono adeguatamente informati che sono disponibili dei capienti e comodi ascensori. In poche parole, mancano all’ingresso principale dei cartelli ben visibili che ne indichino l’esistenza e la localizzazione. Non sono, però, questi gli unici impedimenti che creano un ostacolo all’accessibilità dei treni. Ad esempio, la presenza di inutili paletti che ostacolano l’accesso alle scale mobili o ai tappeti mobili, che vedo installati solo in questa stazione. Ho visto (altro esempio) più di una volta passeggeri in difficoltà per far passare tra questi paletti dei passeggini, essendo costretti a sollevarli a più di un metro da terra. Un ulteriore ostacolo è costituito dai varchi di controllo, in particolare in ingresso ai binari, in quanto ora ridotti ad uno solo centrale e delocalizzato rispetto ai tappeti mobili più frequentati. Eppure, un tempo esistevano ascensori ben visibili nell’atrio centrale, molte più scale mobili e percorsi più diretti di accesso ai binari. Insomma, la Centrale è meno accessibile di un tempo. Spesso mi domando come sia possibile ipotizzare l’abbandono o la rinuncia al mezzo privato se non siamo capaci di affrontare adeguatamente l’eliminazione delle barriere di accesso alla principale stazione d’Italia.

Giorgio Dahò, Lecco

Una Centrale più "facile", chiede Giorgio Dahò, voce storica del pendolarismo lombardo. Da ripensare, a cominciare dagli ascensori. Ci piacerebbe che quanto ha scritto ricevesse una risposta.

mail: gabrielemoroni51@gmail.com

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