Coronavirus: "No a scuole con bambini e maestri rinchiusi in plexiglass"

L'assessore all'Edilizia scolastica di Palazzo Marino Paolo Limonta, insegnante delle elementari: "Così una scuola in presenza, ma distante"

Paolo Limonta (Newpress)

Paolo Limonta (Newpress)

Milano, 5 giugno 2020 - Il Governo Conte è al lavoro per sbrogliare uno dei nodi cruciali della gestione dell'emergenza Covid: il ritorno a scuola di milioni di studenti italiani. Ieri il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina ha spiegato: "Stiamo lavorando per il ritorno a scuola di tutti in piena sicurezza". Tra le ipotesi avanzate per la scuola "in presenza" a settembre c'è anche quell'uso di visiere (al posto delle mascherine) e pannelli di plexiglass per il distanziamento tra una postazione e l'altra. Un'idea che non è piaciuta a tutti, men che meno all'assessore all'Edilizia Scolastica di Palazzo Marino e maestro elementare Paolo Limonta: "Io non ci sto. Sento cose che voi umani...Sento cose che noi maestre e maestri non possiamo sentire. Io non mi farò rinchiudere in un contenitore di plexiglass. E, soprattutto, non consentirò mai che ci vengano rinchiuse le mie bambine e i miei bambini...".

"Sento e leggo proposte che prefigurano una scuola in presenza, ma distante. - prosegue Limonta - Ben oltre il metro imposto dalle disposizioni sanitarie. Una scuola dove bambini e ragazzi, ancora una volta, sono spettatori passivi e non protagonisti. Una scuola vecchia e stanca che, ancora una volta, non trae insegnamento dalle situazioni che si verificano, ma riprende sempre dagli stessi punti. Sbagliati e assolutamente inefficaci. Io non ci sto. Io continuo a lottare per una scuola aperta, centro vitale dei territori, ricca di cuore e passione. Io voglio una scuola sconfinata", conclude l'assessore. 

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