Scuola, rientri graduali in classe. Il prefetto: non è una gara

Lezioni in aula per le medie e il 50% delle superiori. Ma c’è chi posticipa. Saccone: "Non conta quando si parte, è fondamentale che duri"

Liceali davanti a scuola per protestare contro la Dad

Liceali davanti a scuola per protestare contro la Dad

Milano, 25 gennaio 2021 - Si torna in classe. Stamattina la campanella tornerà a suonare in Lombardia per gli studenti di seconda e terza media e per il 50% di quelli delle superiori. Sarà un rientro graduale per i più grandi, anche perché il passaggio dalla zona "rossa" a quella "arancione" si è materializzato ufficialmente solo sabato, con tutto quel che ne consegue in termini di comunicazioni alle famiglie e di riorganizzazione degli istituti.

Tra Milano e hinterland ce ne sono 253 (compresi i centri di formazione professionale) per un totale di 150mila alunni. Ieri mattina si è tenuta una videoconferenza tra il prefetto Renato Saccone e i rappresentanti degli altri enti coinvolti (da Regione e Comune ad Atm, Trenord e Ats): oggi circa la metà delle scuole superiori riaprirà in presenza al 50%, mentre la restante metà si aggiungerà domani e nei giorni successivi. Del resto, ha chiarito Saccone, "non è una gara: non conta quando si parte, ma è fondamentale che duri". Gli ingressi verranno scaglionati su due fasce: il 35% alle 8 e il 15% alle 9,30. Una differenziazione indispensabile per far sì che i trasporti pubblici reggano l’impatto dei nuovi passeggeri negli orari di punta del mattino.

L’attenzione si è concentrata in particolare sui cosiddetti "poli critici", aree del capoluogo e della Città metropolitana dove si concentrano più istituti con migliaia di ragazzi: in quei casi, ha aggiunto Saccone, "sono state adottate misure particolari, con diversificazioni degli orari anche di 15 minuti e interventi ad hoc". In quest’ottica, rientra una parte del potenziamento mirato studiato da Atm: 60 bus navetta trasporteranno in via esclusiva gli studenti di 39 superiori. Il monitoraggio sarà giornaliero, sia sul campo che da remoto. Tra mezzanini e plessi scolastici verranno schierati steward, polizia locale e volontari della Protezione civile, per dare indicazioni agli alunni ed evitare assembramenti.

I dati verranno analizzati giorno per giorno. Il patto per la scuola prevede anche un cambiamento degli orari per molti lavoratori milanesi, così da riequilibrare il surplus di presenze in metrò e sui mezzi di superficie: negozi aperti dopo le 10,15, anticipo alle 8 per le attività manifatturiere, uffici pubblici aperti alle 9.30 (privilegiando gli appuntamenti) e più smartworking. Anche su questo aspetto, la settimana appena iniziata servirà da rodaggio, senza trascurare i controlli: "Inizialmente si concentreranno sull’orientamento e l’informazione, poi si faranno via via più serrati".  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro