Sala dice sì al dibattito su San Siro: "Ma senza allungare troppo i tempi"

Il sindaco: bisogna dare garanzie ai club sulla durata del confronto. L’associazione Colibrì invia un documento al Comune: dialogo possibile anche con l’emergenza Covid

Il rendering dello studio Populous con il nuovo stadio

Il rendering dello studio Populous con il nuovo stadio

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Milano - Sì al dibattito pubblico sul nuovo stadio a San Siro, ma senza allungare troppo i tempi. Il sindaco Giuseppe Sala prova a trovare una sintesi tra la richiesta di Milan e Inter di andare avanti con tempi certi nell’iter di realizzazione del nuovo stadio, la Cattedrale firmata dallo studio Populous, e il pressing della sua maggioranza e dei Comitati pro-Meazza per far sì che sul futuro della Scala del calcio ci sia un vero e proprio dibattito pubblico che coinvolga i milanesi.

Certo, l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi ha già detto che il confronto si potrà fare solo dopo che i club consegneranno al Comune il piano economico-finanziario riveduto e corretto sul nuovo stadio: l’amministrazione ha già sollecitato le società a consegnare la documentazione quanto prima. Sala, intanto, fa capire che Palazzo Marino non ha intenzione di dribblare il dibattito pubblico appellandosi a una deroga che la Regione potrebbe dare a causa dell’emergenza Covid. "La mia opinione è che il dibattito pubblico va fatto – risponde il sindaco ai cronisti a margine di un appuntamento all’Ostello Bello –. È ovvio che, anche nell’interesse delle squadre, va fatto dando loro garanzia della durata del dibattito pubblico. Bisogna trovare le formule giuste. Capisco le esigenze di certezze delle due società. Sto dicendo loro: lavoriamo e troviamo un modo per non allungare eccessivamente i tempi".

Le parole del primo cittadino fanno capire che la sua linea non è cambiata: andare avanti con la realizzazione del nuovo impianto dove ora c’è il parcheggio e il Parco dei Capitani di fianco al Meazza. Sala lo ribadisce ancor più esplicitamente utilizzando una metafora calcistica: "Non è mia intenzione continuare a buttare la palla in tribuna. Avevo detto ai club, in campagna elettorale, che giudicavo sbagliato affrontare la questione stadio in un momento in cui tutto poteva venire strumentalizzato. Ma una volta rieletto, ho affrontato la questione e non sono mancato ai miei doveri". Lo scorso 5 novembre, infatti, la Giunta comunale ha attribuito l’interesse pubblico al piano rossonerazzurro, pur precisando che le società dovranno presentare un nuovo piano in cui le volumetrie calano dall’ipotesi iniziale di 0,51 a 0,35, l’indice previsto dal Piano di governo del territorio del Comune per l’area di San Siro.

L’associazione Colibrì, intanto, proprio ieri ha inviato a Sala e a Tancredi un documento di 15 pagine in cui sollecita sindaco e assessore ad accantonare definitivamente l’ipotesi della deroga regionale che renderebbe possibile evitare il dibattito pubblico a causa dell’emergenza sanitaria. "Il dibattito pubblico si deve e si può fare anche con il Covid – si legge in una nota di Colibrì –. Il processo dovrà rispettare tutte le prescrizioni sanitarie a protezione della collettività rispetto agli assembramenti e alle riunioni in presenza". L’associazione propone anche di utilizzare soluzioni digitali: incontri su piattaforme online ed eventi su radio e tv locali sul futuro di San Siro.

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