San Siro in Parlamento Il Governo va in tackle "Non esistono elementi per il vincolo sul Meazza"

La sottosegretaria alla Cultura Borgonzoni: la questione spetta al Comune. Oggi in Giunta la delibera sulle osservazioni arrivate dal dibattito pubblico

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di Nicola Palma

"Non esistono ad oggi vincoli e non esistono elementi per avviare le procedure di vincolo. La questione ora resta strettamente di competenza del Comune". Alla vigilia della riunione di Giunta che dovrà deliberare cosa recepire delle osservazioni di cittadini e associazioni emerse durante il dibattito pubblico, ieri il caso San Siro è approdato in Parlamento. E dal Governo è arrivata una risposta chiara, peraltro in linea con quanto dichiarato pochi giorni fa dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ("Sullo stadio San Siro non c’è alcun vincolo, dovrà essere il sindaco a decidere cosa fare"). In replica a un’interpellanza presentata dalla deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi, la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni ha ribadito che "non esistono ad oggi vincoli" e aggiunto che "non esistono elementi per avviare le procedure di vincolo" sulla struttura, che nelle intenzioni di Inter e Milan dovrebbe essere demolita per lasciar spazio al nuovo impianto sportivo.

E ancora: "Non starò qui a ricostruire la questione dei vincoli sulla parte degli anni ’20 perché ormai era una parte piccola; sulla parte restante della struttura non c’erano i termini dei 70 anni per poterli mettere. Nel gennaio del 2021 – ha chiosato Borgonzoni – la direzione generale Creatività contemporanea aveva già protocollato l’esito negativo del procedimento di riconoscimento dell’importante carattere artistico del terzo anello e copertura dello stadio". Parole che sembrano mettere fine (in attesa della nomina ufficiale del successore di Antonella Ranaldi alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio) alla polemica innescata a più riprese nelle scorse settimane dal sottosegretario Vittorio Sgarbi e che vanno nella direzione auspicata non più tardi di martedì dall’assessore comunale all’Urbanistica Giancarlo Tancredi ("Vorremmo un’espressione formale del Ministero della Cultura e degli enti competenti sul vincolo o meno"). Parole che dovrebbero quindi rassicurare sia il Comune che i club, anche se, va detto, in questa partita, per usare una metafora strettamente calcistica, i ribaltamenti di fronte sono sempre dietro l’angolo.

Lo sa bene il sindaco Giuseppe Sala, che, prima dell’intervento di Borgonzoni al question time della Camera, aveva detto in mattinata "Non saprei dire, anche perché sembra che nessuno sia responsabile" a chi gli aveva chiesto se le frasi di Sangiuliano avessero contribuito a fare un po’ di chiarezza sull’argomento. "Sullo stadio – ha aggiunto il primo cittadino – sto zitto fino a dopodomani (domani, ndr) perché domani (oggi, ndr) portiamo in Giunta il risultato del dibattito pubblico e le azioni che ci suggeriscono. Dobbiamo prima esaminarle in Giunta, poi dirò quello che faremo, ma non c’è nulla di nuovo nel nostro operato. Noi andiamo avanti e continueremo ad andare avanti a lavorare per il nuovo stadio. Parleremo con i fatti come sempre". Il provvedimento di Palazzo Marino dovrebbe recepire in particolare le indicazioni della relazione finale di Andrea Pillon sull’aumento della capienza del futuro stadio (da 60mila a 70mila posti) e sugli aspetti legati a verde e sostenibilità.

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