San Nicolò, sagrato chiuso di notte

L’ordinanza del sindaco di Vaprio è tesa ad arginare i disagi causati da vandalismi e movida fracassona

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di Barbara Calderola

Vandali e movida fracassona, il sindaco chiude il sagrato e il pronao della chiesa dalle 23 alle 5 del mattino dal primo giugno al 2 ottobre. "Ho firmato l’ordinanza". A spingere verso il giro di vite "è un avvio di stagione subito fuori misura, con tre giovani che hanno verniciato di rosso il portico di San Nicolò – spiega Luigi Fumagalli (nella foto) –. D’ora in poi sarà tolleranza zero verso chi danneggia e usa luoghi di culto per banchettare fino a tarda notte. E al mattino ritroviamo montagne di rifiuti".

Non solo. "La piazza viene usata per partite di calcio e come vespasiano a cielo aperto". Tutto ripreso dalle telecamere che inquadrano l’edifico e che hanno permesso di risalire ai responsabili: tutti residenti, minorenni e maggiorenni. "Oltre alla denuncia dovranno sistemare, o pagare. Altre strade non ci sono", aggiunge il primo cittadino.

"La battaglia contro il disagio è diventata quasi impossibile dopo il lockdown: la rabbia dei ragazzi è esplosa e assume forme difficili da contenere. Non credo serva solo la repressione, ma capisco che le famiglie fatichino ad arginare questa deriva: non è facile né per noi, né per loro. Ma è ovvio che non possiamo accettare comportamenti che violano le regole". Da qui la decisione di punire i trasgressori, "non resteremo a guardare: il conto dei disastri è a carico della collettività".

Fra l’estate e l’autunno scorsi la situazione si era fatta così critica che il parroco don Giuseppe Mapelli aveva ventilato l’ipotesi di recintare il sagrato. Una soluzione da 80mila euro per la quale aveva chiesto aiuto alla comunità, e i fedeli erano pronti a mettere mano al portafoglio: segno dell’esasperazione ormai oltre il limite di guardia. Il sacerdote aveva scritto una lettera appesa in chiesa e poi recapitata a Fumagalli, ai carabinieri e alla polizia locale per denunciare la situazione. Poi tutto si era attenuato, "ma ora si ricomincia" e bisogna correre ai ripari. "È dalla fine della prima ondata del virus che registriamo intemperanze a intervalli regolari – ricorda il sindaco –. Abbiamo avuto problemi anche alla diga e per le strade, con gare di velocità fra moto. Poi nel mirino delle compagnie è finito il cuore del borgo, la piazza, per fortuna presidiata dal sistema di videosorveglianza. Ma preferirei che non ce ne fosse bisogno".

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