Rave party a base di alcol e droga. Sos dei cittadini: "Una vergogna"

Allarme da zona viale Certosa: "Giorno di festa, solito triste spettacolo"

Partecipanti al rave party

Partecipanti al rave party

Milano, 26 aprile 2018 - «Quante volte dovrà ripetersi tutto questo? È normale in un paese civilizzato occupare un edificio privato chiuso con le catene? È normale avere gente stesa per terra e dover camminare tra rifiuti e vomito? Purtroppo ormai questa sembra essere la normalità». Lo scrivono sulla loro pagina Facebook i cittadini del Comitato Petrarca, furiosi dopo «l’ennesimo rave party nel quartiere». Siamo in via Polidoro da Caravaggio 4, traversa di viale Certosa. La location è un edificio dismesso di proprietà del Gruppo Koelliker con piano terra e garage interrato che già lo scorso anno, tra il 10 e l’11 giugno, era stato trasformato in un mega salone da party notturno senza uno straccio di permesso. Il copione si è ripetuto ieri, da mezzanotte fino al pomeriggio inoltrato: «Viavai di centinaia di ragazzi anche giovanissimi, musica assordante, fiumi di birra, droga. Non abbiamo chiuso occhio e soprattutto abbiamo temuto per la sicurezza di tutti», lamentano i residenti. Poco dopo l’1, esasperato, un nostro lettore ha inviato una mail al giornale: «Abbiamo presentato segnalazioni di ogni tipo alle forze dell’ordine ancora prima che entrassero nello stabile di via Polidoro Da Caravaggio 4». Sulle cancellate campeggiava uno striscione: «Ogni proprietà pirata è una proprietà occupata».

Non visti di buon grado i «non invitati» al rave: a un nostro fotografo sono stati rovesciati addosso bicchieri di birra. E, finita la festa, ci sono volute ore perché l’edificio si svuotasse e perché in strada tornasse la normalità. Situazione monitorata dalla Digos (rilevata la presenza di 150 persone). Sul posto, anche la polizia locale. Non sono mancati i malori: poco prima delle 17, un 33enne è stato soccorso e accompagnato in codice giallo al Sacco. «Perché – si interrogano i cittadini del Comitato Petrarca, coordinato da Angela Maria Aldighieri, Federico Guastoni e Stefano Saibene – tutto questo? Perché non c’è il minimo interesse verso il nostro quartiere da parte delle istituzioni». Ancora: «In un giorno di stop dal lavoro ci sarebbe piaciuto vedere animare i (pochi) spazi pubblici verdi nel nostro quartiere, godendo di questa bella giornata semi estiva con le famiglie. Chiediamo per l’ennesima volta al sindaco e agli assessori di dedicare un po’ di tempo al nostro quartiere recuperando ciò che di bello c’è (cascine, piazzale Santorre di Santa Rosa, viale Certosa) e di aprire un Tavolo per il rilancio urbanistico, architettonico e sociale. La zona vanta un’infinità di aree inutilizzate potenzialmente recuperabili con progetti belli e di qualità. Il recupero eviterebbe altri eventi di questo genere».

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