Rapinatore si pente e va dai carabinieri

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Sembra di trovarsi al cospetto di un Innominato contemporaneo. Con le dovute differenze. La “figura malvagia“ che in preda a una profonda crisi di coscienza si ravvede, in questo caso è un uomo di 65 anni con precedenti specifici, disoccupato, che dopo aver messo a segno una rapina a volto scoperto nella Banca popolare di Sondrio di via Francesco Sforza poco dopo le 11 di mercoledì dicendo "Ho una bomba!" (inesistente), si è ravveduto. Per lui nessuna notte di tormenti: sono bastati 20 minuti, il tempo di scappare a piedi con il bottino di 500 euro in tasca e di salire su un taxi. Chissà quale sarà stato il dialogo con il tassista e se sia merito di questo interlocutore, che nella narrazione manzoniana occuperebbe il posto di Lucia, se il rapinatore ha cambiato idea. Il sessantacinquenne gli ha chiesto di accompagnarlo alla stazione Vigentino dei carabinieri in via Noto. Dove ha restituito il maltolto dicendosi pentito e di aver rubato "per necessità economica". Alla fine è stato denunciato per rapina in stato di libertà.

"Sono pentito", ha spiegato il sessantacinquenne. Che come è stato accertato non aveva nessuna bomba. Nel frattempo alla filiale erano intervenute Volanti della polizia, sul posto dopo la segnalazione della rapina. Ma l’autore si era già costituito.

Marianna Vazzana

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