Quei neonazisti non giocavano "Erano Avanguardia organizzata"

Per il gup che ha condannato due ventenni (altri due hanno patteggiato) avevano il necessario per le violenze

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Non solo teorie neonaziste in libertà. "È possibile affermare con tranquillizzante certezza che la associazione “Avanguardia Rivoluzionaria“ avesse "quel minimo di organizzazione necessaria per i suoi scopi". Ovvero ""elementi organizzativi concreti dotati di severo significato probatorio" tra cui, ad esempio "la dotazione di una pistola a salve, che gli imputati hanno pervicacemente tentato di rendere utilizzabile, l’acquisto di manganellisfollagente, ritenuti un investimento per il futuro, strumenti essenziali per la commissione di azioni violente, e nell’immediato strumento attraverso il quale compiere un più ampio progetto rivoluzionario".

Lo scrive la gup Sofia Fioretta nelle motivazioni della sentenza con cui nel febbraio scorso ha condannato a 2 anni e a 1 anno e mezzo di carcere, due giovani milanesi a processo in abbreviato con l’accusa di avere messo in piedi un’organizzazione neonazista ispirata alle tesi suprematiste e xenofobe. Per gli altri due ventenni accusati di avere preso parte all’organizzazione, la giudice ha accolto il patteggiamento a 1 anno e mezzo di carcere.

Stando all’indagine della Digos coordinata dal pm Enrico Pavone e dal capo del pool dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili, i quattro, tutti studenti universitari e di età compresa tra i 20 e i 21 anni, avevano anche organizzato un violento pestaggio ai danni di un uomo di origine straniera e religione musulmana.

Secondo la giudice, per quanto riguarda il pestaggio che i quattro avrebbero organizzato ai danni di un giovane di origine straniera, "non è possibile condividere quanto affermato dalla difesa, vale a dire che l’azione punitiva programmata" sia stata "del tutto eccentrica e occasionale" e avesse la propria origine esclusivamente "in un fatto personale". Al contrario, secondo la gup, il tentativo di aggressione, poi non realizzata, avrebbe avuto "la propria origine nelle idee farneticanti, sostanzialmente razziste e discriminatorie, documentate in atti".

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