Profughi ucraini, uno su tre in Lombardia: l’accoglienza merito dei privati

Qui il 30% delle persone arrivate in Italia, il 90% da parenti, amici o in famiglie italiane. Ora allarme minori

Accoglienza profughi a Monza

Accoglienza profughi a Monza

Milano - È la Lombardia il principale approdo dei profughi ucraini diretti nel nostro Paese. Finora, secondo i dati diffusi dal Viminale, delle 80.622 persone in fuga dal conflitto almeno il 30% è approdato nella nostra regione diretto verso il capoluogo e Brescia, roccaforti della comunità ucraina che conta oltre 54mila presenze. L’accoglienza finora si è basata soprattutto sulla buona volontà di tanti privati: gli ucraini anzitutto che hanno aperto le loro case ai parenti e anche ad amici e conoscenti in difficoltà, ma anche tanti lombardi che hanno ascoltato l’appello lanciato dalle diocesi e dai Comuni.

"Il 90% dei rifugiati in arrivo ha trovato ospitalità in case di privrati – conferma l’assessore regionale alla Protezione Civile, Pietro Foroni – Siamo pronti a dare loro una mano attraverso i sostegni che ha messo a disposizione il Governo". Ogni rifugiato, che però deve registrarsi al proprio arrivo o nei giorni immediatamente successivi alla questura di riferimento, ha diritto a un sostegno mensile di 300 euro, ai quali si aggiungono 150 euro per ogni bambino, da qui ai prossimi tre mesi. Secondo gli ultimi dati sono già arrivati nel nostro Paese 41.614 donne. 8.111 uomini e 30.897 minori. La rotta degli ucraini in fuga passa dalle dogane del Friuli Venezia Giulia, rispetto alle prime settimane il flusso sembra essersi stabilizzato a 1.500 ingressi al giorno. A dare una mano alle autorità italiane nella gestione del profughi ci pensa Andrii Kartysh, console generale dell’Ucraina a Milano, che dall’inizio del conflitto sta cercando di organizzare gli arrivi e l’accoglienza.

"Siamo preoccupati soprattutto per i bambini che rappresentano il 40% degli arrivi – spiega – I profughi minorenni che riceviamo qui sul territorio del Consolato arrivano sia con i genitori che senza. E accogliamo anche bambini dagli orfanotrofi ucraini: al momento abbiamo trovano una sistemazione per 200 bambini circa. Alcuni di loro sono malati di cancro, negli ultimi giorni ne abbiamo inviati 11 a Torino e 13 a Pavia con l’aiuto delle autorità italiane".

Sulla pagina Facebook del Consolato si sono già registrati 9.000 profughi arrivati in auto, treno e pullman in Nord Italia. "Il 75% si è fermato in Lombardia – prosegue il console – Abbiamo attivato un call center e aiutiamo molte persone ad affrontare vari problemi. Le autorità locali man mano si stanno occupando della collocazione e della sistemazione delle persone: all’incirca 85-90% dei nostri cittadini che arrivano vengono collocati nelle famiglie degli amici, parenti, conoscenti oppure nelle famiglie italiane. Molte persone aspettano quando possono per presentare i documenti per il permesso di soggiorno. Ogni giorno riceviamo tante persone che vengono per via dei documenti, il prolungamento dei passaporti, l’inserimento dei bambini nei passaporti dei genitori, oppure nel caso di smarrimento dei documenti prepariamo un apposito foglio consolare con la foto". Problema nel problema in minori non accompagnati, finora in termini ufficiosi se ne sono contati attorno a un centinaio, ma il loro numero potrebbe crescere con il prolungarsi del conflitto.

 

 

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