Milano - «E’ il primo passo per una Brera diffusa". Per una Brera ovunque. James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense, in "trasferta" nel quartiere Greco, per incontrare i residenti, ci crede veramente in questo progetto di ABCittà, Mubig, Museo di comunità, che ha preso forma e sostanza in un rione che sino al 1923 era un Comune autonomo. "Noi siamo partner". Un modo, dice, "per uscire dai soliti confini amministrativi, l’arte rigenera". Per la prima volta quattro opere della collezione Zavattini, gli “Autoritratti“, di Dino Buzzati, Fausto Melotti, Bruno Munari e Mimmo Rotella, sono partite da Brera ed esposte (per un giorno) a Borgo Cascina Conti, nel cuore del quartiere Greco, per la felicità dei residenti. Cesare Zavattini, scrittore e notissimo sceneggiatore nel cinema neorealista, amava l’arte e si dedicava spesso alla pittura, svago prediletto, e alla sua grande passione, il collezionismo. Ma non potendo permettersi quadri grandi, troppo cari per le sue tasche, si era concentrato su quelli di piccole dimensioni a tal punto da mettere insieme in 40 anni una collezione unica, di opere formato cartolina. Ai pittori - da Melotti a Rotella, da Depero a Marini, solo per citarne alcuni- ma anche a critici d’arte e intellettuali, chiedeva autoritratti e 152 di queste mini tele fanno parte del patrimonio di Brera. Non solo. La chiesa di San Martino, al centro della piazza, ospita (da sempre) due opere della Pinacoteca di Brera ( Visione mistica di Santa Caterina da Siena , 1655 circa, di Luigi Pellegrini Scaramuccia detto il Perugino e Madonna della Misericordia della Bottega di Federico Barocci detto il Fiore) per le quali sono state realizzate due didascalie come quelle che si trovano proprio a Brera. In particolare la tela della Bottega di Barocci arriva a Greco nel 1818 per volere di ...
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