Uccise la compagna a Pozzo d'Adda, i giudici: no alla perizia psichiatrica

L'omicidia parla in aula e racconta la sua versione dei fatti, poi il rigetto della Corte d'Assise. La sentenza, forse, il 16 marzo

Charlotte, aveva 26 anni

Charlotte, aveva 26 anni

Milano, 17 febbraio 2020 - La Corte d'Assise di Milano ha deciso di non disporre la perizia medico-psichiatrica per Carmelo Fiore, il 46enne arrestato a fine settembre scorso per aver ucciso la sua compagna di 26 anni, originaria della Costa d'Avorio, a Pozzo D' Adda. L'udienza è stata così rinviata al 16 marzo, per le discussioni del pm Maura Ripamonti, del legale di parte civile e della difesa dell'imputato. Quel giorno potrebbe arrivare anche la sentenz

Il no dei giudici ad una perizia medico-psichiatrica era arrivata dopo che in aula era stato lo stesso Fiore a parlare, riportando la sua versione dei fatti: «Ho iniziato a picchiarla - ha detto Fiore - ero stanco. Le ho messo le mani al collo e ho chiuso gli occhi. Siamo caduti per terra, ma io non riuscivo a lasciare la presa. L'ho fatto solo quando non si muoveva più». 

«A quel punto - continua l'uomo - decido di togliermi la vita. Erano le 3 del mattino, chiamo la mia ex moglie e le dico 'ho fatto una caz...., passami i bambini (avuti dalla sua precedente relazione, ndr)». Poi, secondo il suo racconto, l'uomo riattacca e si infligge una coltellata: «Sento una fitta forte, mi rendo conto che non ho preso il cuore e mi dico che è giusto che io soffra, che muoia dissanguato. Sento il telefono suonare, quindi rispondo e sento i miei figli strillare».

 

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