Olimpiadi 2026 a Milano? Comune cauto, ma la candidatura vola alta nei pronostici

M5S: "Il Pd non vuole Torino e punta su Milano". Il ruolo di Malagò

Giovanni Malagò

Giovanni Malagò

Milano, 14 marzo 2018 - Milano per ora resta alla finestra. Per ora. Sulla candidatura alle Olimpiadi invernali del 2026 tirano il capoluogo lombardo per la giacchetta, ma il Comune resta immobile, in attesa degli eventi. La candidatura di Torino sostenuta dalla sindaco Chiara Appendino, ma non da tutto il gruppo consiliare del M5S, non piace al numero uno del Coni Giovanni Malagò, che non ha dimenticato lo sgarbo di un’altra amministrazione comunale pentastellata, quella di Roma, nella corsa per le Olimpiadi del 2024. La candidatura delle Dolomiti proposta dal governatore veneto (e leghista) Luca Zaia, invece, non convince l’Alto Adige: la Provincia di Bolzano ieri ha bocciato l’idea del presidente del Veneto. La (non) candidatura di Milano, intanto, cresce nei pronostici degli osservatori, anche se dal Comune guidato dal sindaco Giuseppe Sala sottolineano che l’amministrazione non ha fatto nessuna mossa in direzione della candidatura ai Giochi del 2026. Almeno per ora.

Ma ripartiamo da capo. Il primo a tirare per la giacca Milano è il consigliere comunale del M5S a Torino Antonio Fornari, che accusa «il Pd piemontese di aver lasciato campo libero alla candidatura di Milano alle Olimpiadi 2026». Ma cita il capoluogo lombardo anche il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino, che ieri pomeriggio in Consiglio regionale, dove era in discussione una mozione del Pd sulle Olimpiadi 2026, sottolineava: «Se vogliamo avere chance, non possiamo dire che l’edizione 2006 dei Giochi invernali è stata poco trasparente, perché non è vero. Se non partiamo dal fatto che il Coni e il Cio ricordano Torino 2006 come una edizione esemplare nella storia dei Giochi invernali le nostra possibilità, incluso lo spostamento della sede da Milano, saranno ridotte».

Chiamparino si riferisce al fatto che Milano è la sede designata per la sessione del Cio del 2019. Un riferimento non casuale, perché la sede dei Giochi invernali del 2026 sarà decisa il 10 settembre 2019 proprio in occasione della 134esima sessione del Cio nel capoluogo lombardo. Attualmente, però, la Carta olimpica non consente a una nazione che ospita la sessione del Cio di candidarsi anche per l’Olimpiade che dovrà essere assegnata. Quindi, in caso di candidatura di Torino, la sede della sessione Cio andrebbe spostata in un altro Paese. Ma anche nel caso si candidi Milano. A meno che le regole non cambino in corsa.

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