"Noi, in missione per salvare mamme e bimbi"

Due ex consiglieri di Municipio si sono uniti a una carovana umanitaria che porterà a Milano 500 rifugiati

"Davanti agli occhi ho una bimba di neppure 4 anni che dal finestrino saluta il suo papà, il suo supereroe. Lui non partirà con lei, con la mamma e la nonna: no, lui resterà a combattere". È uno degli addii a cui hanno assistito i volontari che hanno raggiunto Siret, in Romania, e poi Černivci, in Ucraina, con la carovana di “Maidan“, associazione culturale europea Italia-Ucraina, partita sabato scorso da Milano e rientrata ieri notte. A descrivere questa scena è Filippo Jarach, ex consigliere di Municipio 1, che con Oscar Strano, ex consigliere di Municipio 4, ha condiviso il viaggio di andata e ritorno su un furgone "aggiunto di nostra iniziativa – spiega – ai 10 pullman della missione umanitaria. Io e Oscar ci siamo voluti impegnare a titolo personale, come semplici cittadini, senza alcuna bandiera politica", tiene a precisare Jarach, per 10 anni all’opposizione in Municipio 1 sui banchi del centrodestra (mentre Strano è rimasto 5 anni in carica in Municipio 4). All’andata, i mezzi erano carichi di medicinali, cibo e vestiti. Al ritorno, i sedili sono stati messi a disposizione di profughi in fuga dalla guerra. "Duecentottanta persone sono approdate a Milano questa notte (ieri per chi legge, ndr), con i primi pullman. Ne stanno arrivando altre 220. Cinquecento in totale". Primo arrivo all’1 di notte, "nella sede di via Clerici della Croce Rossa – racconta Jarach –. Le persone sono state subito accolte in maniera impeccabile grazie a Croce Rossa e Protezione civile, con il coordinamento di Alberto Bruno: alcune famiglie sono state trasferite in albergo, altre hanno dormito nella struttura. La maggior parte si è ricongiunta a parenti o conoscenti, arrivati apposta a Milano, una parte ha invece raggiunto in giornata la stazione Centrale per proseguire il viaggio verso altre città, da familiari o amici".

Anche Jarach e Strano hanno fatto la loro parte, spalancando gli sportelli del furgone, "che ci è stato messo a disposizione gratuitamente dal proprietario, per la nostra missione", a una mamma con il suo bambino "che abbiamo accompagnato a Romano di Lombardia, dove vive una sorella della donna", e a una nonna, una mamma e una bimba, "che sono state raggiunte da parenti una volta a Milano". Jarach sottolinea che "i piccoli, finalmente, hanno potuto dormire sereni, anche se esausti dopo il viaggio, senza l’ansia delle sirene e senza dover correre in un rifugio a ogni allarme". Oscar Strano rivela di non saper "come definire questa esperienza: sono in bilico tra lo strazio di certe immagini e lo stupore di come questa gente sta reagendo, con estrema dignità. Non ho visto lacrime, se non durante gli adii ai propri cari". La stanchezza si è fatta sentire, ieri. "E sono anche risultato positivo al Covid. Ma fortunatamente sto bene. È stata un’esperienza profondamente umana. Una di quelle che ti segnano per sempre. Non dimenticherò mai i volti delle tante mamme, nonne e bambini fuggiti dall’Ucraina, dalle loro case bombardate". E ora? "Non ci riposeremo – conclude Jarach –. Tra una quindicina di giorni contiamo di ripartire".

Marianna Vazzana

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