Verde, sì, ma in futuro. Motoseghe in azione, invece, nel presente. Il progetto prevede che il nuovo Museo nazionale della Resistenza firmato Herzog & de Meuron in Porta Volta abbia "un’area verde annessa, con aiuole e camminamenti, superfici a prato con parti in rialzo e la messa a dimora di nuovi alberi, un impianto di illuminazione in tutta l’area, il restauro dei due caselli daziari presenti lungo viale Pasubio all’imbocco di via Volta". Una volta conclusi i lavori, dunque, il verde non mancherà. Ma prima di arrivare al risultato finale, bisognerà sacrificare degli alberi, per la precisione 11: dieci saranno tagliati, uno trapiantato nel vicino giardino comunitario Lea Garofalo, se possibile, oppure in un’altra area verde pubblica.
Questo si legge nel parere favorevole del Municipio 1 sulla localizzazione delle opere relative al progetto per la realizzazione del nuovo Museo. "Come anche riscontrato dall’operatore – recita il testo della delibera del Consiglio municipale – l’intervento interferirà con alcune delle alberature (in numero di 11) presenti nel sito di progetto, in corrispondenza delle quali saranno eseguite opere di scavo, demolizione e nuova costruzione. La gran parte delle essenze arboree dovrà, quindi, essere abbattuta e rimossa a causa di problematiche di varia natura che ne impediscono il trapianto con sufficienti probabilità di successo, soprattutto per interferenza con i manufatti adiacenti".
La stessa delibera, però, aggiunge che "su tutti gli alberi e arbusti che dovranno essere rimossi è stato calcolato il relativo valore ornamentale e si è valutata la necessaria compensazione progettuale a verde ai sensi del Regolamento d’uso e tutela del verde del Comune".
M.Min.
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