Cene e palestre per ritrovarsi, Milano è sempre la capitale dei single

Secondo le statistiche rappresentano ormai il 44% dei milanesi. L’imprenditore dei cuori solitari: da noi per amicizie, ora siamo a livelli pre Covid

Milano diventa sempre più una città per persone sole, ma non mancano occasioni d'incontro

Milano diventa sempre più una città per persone sole, ma non mancano occasioni d'incontro

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Milano - Milano si conferma capitale dei single. Rappresentano il 44% della popolazione che conta in totale 1.386.285 abitanti, superando la quota di sposati ("solo" il 36%). I dati appena aggiornati del Sistema Statistico Integrato del Comune certificano un trend, quello della "singletudine", che dura da anni, intercettato da una gamma di servizi. Il direttore artistico milanese 49enne Roberto Dellanotte – nom de plume per Roberto Pacchiarini - ha intuito le potenzialità del mercato dei "cuori solitari" già 20 anni fa inventando “La Cena degli Sconosciuti“, oggi "la social dinner più longeva d’Italia" come rimarca il suo sito.

"Sono partito dalla constatazione che non sia facile allargare le proprie conoscenze frequentando le discoteche, troppo dispersive. La Cena degli Sconosciuti offre un’occasione speciale per socializzare aggregando in modo casuale uomini e donne attorno a un tavolo: anche il più timido finisce per essere coinvolto nella conversazione". Per partecipare bisogna prenotare attraverso il sito e all’arrivo al ristorante ci si accomoda in base ai propri gusti ai tavoli riservati. Il target è quello dei 40-60enni.

"Prima del Covid riunivamo attorno al tavolo da 1.600 a 2mila commensali ogni mese in tutta d’Italia, solo nel capoluogo lombardo circa 400 persone. Dopo la battuta d’arresto della pandemia, stiamo tornando ai vecchi ritmi. A Milano abbiamo dai tre a quattro appuntamenti a settimana, in location differenti. Di recente abbiamo incluso anche giro-pizza e aperitivi social, frequentati anche da 30enni. In questi anni sono nati fidanzamenti, matrimoni ma soprattutto tante nuove amicizie per persone sole" dice Dellanotte. Succede anche frequentando le palestre.

"Fra i nostri soci ci sono molti lavoratori da ogni regione, trasferiti a Milano per motivi professionali. Spesso sono single, con famiglia e compagnia lontane, e non conoscono nessuno fuori dai colleghi. La palestra è uno dei primi luoghi che iniziano a frequentare per allargare le conoscenze. Non sempre sono alla ricerca dell’anima gemella: per molti è importante stringere amicizie per il tempo libero" afferma Claudio De Padua, 43 anni, titolare dei club 20 Hours di largo Cairoli e via Gargano, con migliaia di iscritti, soprattutto fra 25 e 50 anni. Tra l’area pesi o al corso di zumba non è difficile rompere il ghiaccio.

Questione, anche, di abbigliamento: "La tuta, a differenza dell’abito da lavoro, non connota socialmente e incentiva una maggiore confidenza con persone di ogni status. Negli spogliatoi non si abbandona solo giacca e cravatta ma anche la formalità tipica del lavoro. Il risultato è che se il primo giorno prevale la diffidenza, dalla seconda volta emerge la voglia di fare gruppo".  

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